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Disquisizioni semantiche

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Prendete una frase come tante altre.
Una a caso.
Diciamo… “Voglio un paio di corna”.

Tesi:      “Un paio di corna” =/= “due corna”

Prerequisiti: http://www.etimo.it/?term=corno

Dimostrazione:
‘Corna’ è il plurale di ‘Corno’. —> due corna, tre corna, quattro corna, cinque corna…infinite corna

‘Un paio” =
un=1
paio=2
‘Un’ x ‘paio’ = 1 x 2
‘Un paio di qualcosa” —-> due di qualcosa.
     |
     |
     |
     v
“Un paio di corna” —-> due di corna.
Ma quante corna ci sono nel plurale ‘corna’?
Se ‘corna’ comprende tre corna, allora ‘un paio di corna’ ci porterà ad avere 6 corna,
Se ‘corna’ comprende 12 corna, allora ‘un paio di corna’ ci porterà ad avere 24 corna.

Ma un genericissimo paio di corna, che non specifica quel plurale ‘corna’, che cosa dovrebbe esattamente moltiplicare per due?

Conclusione:
“Un paio di corna” è equivalente a “Delle corna”

Implicazioni:

“Voglio un paio di corna”, posto che ‘corna’=2

lascia indefinito il tipo di corna. Può essere che l’insieme ‘corna’ comprenda diverse cose.

Così potrei ritrovarmi ad avere 4 donne nel letto del mio fidanzato, così come 1 donna e 3 corna di cervo, 2 corna di cervo-1 donna-1 corno napoletano ecc.

Vi risparmio tutti i calcoli matematici che Lui si è divertito a fare.
Comunque, pensateci.

Aggiornamenti e Possessività

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Aggiornamento più che dovuto direi, anche se non c’è molto da raccontare.
Anzi, direi che non c’è proprio nulla da raccontare.
Questa metà di novembre è passata piuttosto velocemente, i ritmi che hanno scandito le mie giornate sono stati quelli dello studio e delle lezioni, perciò i minuti erano fatti semplicemente di 60 secondi e un’ora solo di 60 minuti. Nessun battito inconsulto che fermasse il tempo, nessun brivido ad allungare i minuti, nessun’ansia a rendere eterne le giornate.
Novembre è semplicemente volato via così.
Sono comunque molto contenta di come sia andato: l’università sta andando decisamente bene e mi appassiona moltissimo, ho avuto modo di leggere una quantità di saggi e libri non indifferente, scovato nuovi fumetti interessanti (già, sono una di quelle maniache di manga e anime), guardato nuove serie tv, speso finalmente del tempo in totale quotidianità con Lui.
Però cos’è quella sensazione allora?

Se ve lo state chiedendo: no, non ci sono state ulteriori evoluzioni con Lei. Le due metà di novembre non sembrano provocare in lei alcuna domanda, come se non fosse cambiato poi molto.

In queste due settimane abbiamo un pò risistemato le nostre giornate, come se avessimo messo a posto casa dopo aver avuto per un pò di tempo un ospite. Siamo tornati alla nostra routine, semplicemente.
Eppure io mi sento giù.
Non voglio fare la ragazzina viziata che vuole costantemente essere accontentata. Dovendo fare un resoconto dei fatti da giugno ad oggi, non siamo mai rimasti a corto di ragazze con cui giochicchiare, ed è eccezionale se penso che è solo da fine aprile che Lui è perfettamente al corrente dei miei gusti.
Nonostante in questi giorni si sia schiacciato il tasto PAUSA sia con il cuckqueaning che con il bdsm, è verso una sorta di livello base che comprende entrambi, che io mi sento giù di morale.
Mi continua a suonare nella testa il ritornello: “Non puoi mica pensarci 24 ore su 24”-“Non si può mica farlo sempre”-“Ci sono periodi e periodi”-“Non puoi mica farne un’ossessione”; ma questo non è un vizio che io ho improvvisamente preso e da cui non sto già riuscendo a staccarmi. Non è come iniziare a fumare e dire “Ehi, bada a non diventarne dipendente”.
Il Cuckqueaning è parte di me, e lo è da quando sono bambina. E’ una cosa che mi appartiene, che mi caratterizza. E’ come se mi si dicesse “Non puoi sempre utilizzare parole che iniziano con-B-, ci sono periodi e periodi. Per un pò dovresti smetterla, così non ne diventi ossessionata”. E’ illogico dal mio punto di vista; starei interrompendo qualcosa che è mio fin nel midollo, e interromperlo o metterlo da parte è come mettere da parte un lato di me stessa come se IO non fossi tutta intera, come se fossi una schizofrenica che riesce a chiudere i cassetti della propria personalità.
Inginocchiarmi a Lui e servirlo è qualcosa che mi viene naturale, è un ruolo che mi piace, che mi diverte, che mi fa sentire più bella ecc ecc, ma non è qualcosa di radicato quanto il cuckqueaning. La mia concezione di sottomissione ha iniziato a maturare dai 16 anni in poi, e sicuramente non ha preso una forma indipendente fino ai miei 18. Il cuckqueaning è in me almeno da quando ho 7 anni, e se spingo ancora oltre la cosa, posso trovare ricordi che lo richiamano sin dall’asilo. Non è una cosa da nulla.
Ho vissuto 20 anni senza poter rendere effettivo questo gioco (e non lo dico considerandolo come qualcosa di poco serio, ma come una situazione dominata da un set di regole), perciò a rigor di logica un mese in più o un mese in meno non dovrebbero far differenza, ma qualcosa è cambiato profondamente da quando Lui è stato coinvolto: non l’ho più considerata una cosa mia.
Adesso se non c’è Lui a partecipare con me, io non faccio niente. Mi sento persino una stupida a cercare di pensarci, se in quel giorno so che Lui non può nemmeno minimamente prestarci attenzione. Perchè essendo di entrambi, mi sembra ingiusto ‘toccarla’ senza nemmeno dirgli niente. E anche volendo fantasticare, le fantasie riguardano sempre lui, perciò come posso abusarne senza nemmeno dirgli nulla? Non è certo una strada che posso percorrere da sola, perchè ormai siamo in due, e dobbiamo procedere insieme.
Ma questo ha cambiato profondamente la natura di questo mio tesoro, perchè è diventato dipendente da Lui. Se Lui non ne ha voglia, se ha altro da fare, se non può prestarci attenzione, allora mi resta tra le mani, freddo. Probabilmente non ha nemmeno più la stessa forma che aveva prima, e non si adatta più perfettamente a me. Ha la forma del compromesso con l’uomo che amo, e se non lo si regge con 4 mani, pare fare i capricci.
Eppure era una cosa MIA. E’ nata da me, è vissuta in me, morirà con me. Non è una cosa che posso donare, ma solo mostrare e condividere. Non la posso cedere perchè è un ingranaggio essenziale. Perchè non sono più in grado di gioirne da sola? Perchè dipendo dalle Sue mosse come se fosse l’ossigeno senza il quale il fiammifero non si accende?
La mia fantasia era così sconfinata da poter abbracciare infiniti scenari, infinite persone, infiniti sentimenti. Avevo tutte le età, provavo e soffriro tutte le emozioni, sperimentavo centinaia di forme diverse di tradimento grazie ad infiniti ragazzi standardizzati. Ognuno aveva un mondo da offrirmi e lasciavo che gli universi paralleli spuntassero da ogni dove.
Ora la MIA cosa ha solo la forma del mio Amore, e senza di Lui non si muove.
Provo frustrazione e rabbia ingiustificata, mi verrebbe da dire “Guarda quanto velocemente si raffredda, non te ne stai prendendo cura a sufficienza! Quando ce l’avevo io era sempre felice e giocosa, e guardala ora! Guarda cosa la stai facendo diventare!”, ma non faccio alcuna fatica a riconoscere che Lui non sta facendo nulla di sbagliato. Non potrebbe fare meglio di così.
Non sono insoddisfatta delle nostre esperienze, non sono insoddisfatta della nostra meravigliosa quotidianità, non sono insoddisfatta dell’incredibile vita che abbiamo insieme. E’ tutto perfetto, funziona tutto alla perfezione.

E’ solo qualcosa che rispondeva solo alle mie esigenze, e che ora deve accordarsi agli impegni di entrambi (anzi, aggiungerei anche “agli impegni di tutti i coinvolti”, considerando anche l’amante che giustamente ha una vita sua anche lei).
Devo solo lasciare che il mio piccolo tesoro venga toccato e -perchè no- arricchito da aggiunte altrui, in modo tale da essere prezioso per tutti i partecipanti.
E’ normale.
Loro magari aggiungeranno il loro personale forziere, Lui magari li inchioderà insieme o li smonterà in modo tale da crearne uno solo grande per entrambi, capace di accogliere quel terzo tesoro che si aggiungerà ogni qualvolta una bella ragazza vorrà farlo.

E’ assolutamente normale così.
Sono solo una piccola bambina possessiva.

Falsa pista

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Veloce aggiornamento.

Ieri è stata una delle giornate più divertenti che io abbia mai vissuto riguardo all’ambiente cuckquean, e contemporaneamente anche una delle più deludenti (beh, forse è un pò esagerato metterla giù con questi termini).

Se ricordate bene, eravamo rimasti al famoso grattino che doveva avvenire. Abbiamo buone ragioni per pensare che lei sia ben propensa (non ultimo, il passare l’altro giorno un’ora e mezza a lezione con lei che aveva la mano appoggiata a tipo 5 cm dal suo pacco, con le dita che arrivavano nell’interno coscia, e lui ad accarezzarle il polso), la classe ormai li guarda della serie “loro hanno qualcosa”, quando camminano insieme per strada stanno praticamente costantemente con il braccio di lui sul fianco di lei, gli appuntamenti sono per il 90% una richiesta di lei ed arrivano con la media di 2 o 3 al giorno. Non per niente mi lamentavo che fosse stato per lei lui a casa non ci doveva proprio tornare.

Quindi ieri mattina lui esce per andare a lezione e io mi metto a riordinare casa, in modo tale da fargliela trovare tutta carina per quando arriveranno nel pomeriggio (quando io sarò già uscita per andare a seguire una conferenza).
Metto a posto tutto, faccio persino la cretina mettendo i tre pacchi di preservativi bene in vista sul mobile del salotto, uno accanto all’altro in verticale, sfacciatissimi. Non contenta accendo una candela della glade chiamata “my love”, questa sfera di cuoricini con dentro della cera profumata, e lo faccio con l’accendino Queen of Hearts. Ho la patente da deficiente, davvero, ma mi stavo divertendo sul serio.
Pensavo alla faccia che avrebbe fatto Lui quando, rientrando in casa, avesse notato i preservativi e la candela per fare ambient. Pensavo alla faccia di lei, alla confusione che poteva coglierla. Spassoso, davvero.

Esco di casa, mi dirigo verso la mia lezione. Lui fa presto a sparire dalla comunicazione, poco dopo essere arrivato in casa (i miei regali a quanto pare hanno suscitato un “oh, ma che dolce che è!”…non era esattamente quello che volevo) con lei, io allora inizio subito a mandare sms con l’amico già nominato altre volte, ormai compagno di queste attese interminabili.
Alle 5 e 10 circa esco dalla conferenza, so di dover aspettare almeno le 7 prima di entrare in casa, e sono decisamente presa dalla curiosità.
Passo il tempo al telefono sempre con lui, decidiamo per la tattica “vai sotto  casa, controlla dalla finestra e decidi poi cosa fare”.
Cammino il più lentamente possibile, arrivo comunque all’angolo di casa verso le 6 meno 10, mi convinco a sbirciare dalla finestra (la stradina dà direttamente sul salotto): avviso l’amico di stare iniziando il piano, io inizio ad acquattarmi e a camminare stile pantera rosa, dall’altro capo del telefono sento il respiro lento e calmissimo, in attesa come il mio; arrivo sotto la finestra e mi prende il panico: e se stanno guardando proprio in quel momento fuori? E se aprono per un’improvviso desiderio di fumare?
Mi faccio coraggio, mi alzo di scatto e sbircio dentro.
Vedo lui al pc, lei sul suo, serissimi, a studiare.
Ricado seduta per  terra, faccio un sospiro di delusione, poi mi riprendo e cammino a ritroso fino ad uscire dalla via. Riprendo a parlare normalmente al telefono e iniziamo a farci tutti i nostri discorsoni per capire cosa sta succedendo.
Le domande ruotano tutte intorno a “Possibile che tutti i segnali che lei ha dato in questo mese in realtà non vanno da nessuna parte?”

Attendo fino alle 6 e mezza, con il nuovo piano del “se stanno facendo qualcosa benissimo, altrimenti entro in casa e buonanotte”. Stessa trafila di prima, risbircio dalla finestra e la scena è fotocopiata a prima. Sono quasi irritata con lei per questo, così vado al portone di casa e suono il citofono per far alzare lui.
Mi viene ad aprire, sono totalmente congelata ma felice di vederlo, lui mi guarda intenerito ma mi fa anche no con la testa. Faccio spallucce, mi racconterà appena lei sarà andata via.
Entro in casa, lei si mostra in una mise che considero quanto meno poco…beh, non lascia nulla all’immaginazione, specialmente nella zona inguinale. Noto anche le posizioni estremamente arcuate da gattona ogni volta che si piega verso di lui per chiedergli qualcosa.
Mangio una brioche mentre mi chiedo quale sia il suo problema.

Alle 7 usciamo di casa, voglio portare lui a vedere un film al cinema, per poter recuperare un pò di tempo insieme. Lei fa parte della strada con noi, lo saluta in modo estremamente freddo e so che sarebbe molto diverso se io non ci fossi. Non è che non ce la metta la malizia, anzi…

Sulla strada per il cinema Lui mi racconta che a lezione le aveva fatto un grattino sul braccio per tutto il tempo, e lei si era dimostrata assolutamente tranquilla. A casa aveva passato un’altra ora intera ad accarezzarla sulla schiena, lungo il fianco e i glutei, sul petto tra il collo e il seno, le braccia e la nuca. Lei accellerava il respiro ma sembrava anche tirarsi indietro alle volte, come se nel momento in cui si rendeva esplicito che c’era qualcosa di diverso dalla semplice e innocente amicizia, improvvisamente si rompesse l’incantesimo.
Non gli servivano altri segnali, lei non ci sarebbe stata ancora, e chissà quanto altro lavoro di vicinanza per farla definitivamente cedere.

Tempo ed impegno che io e lui avevamo già chiarito di non avere, con tutti gli impegni universitari e il desiderio di stare insieme almeno un pò. In questo mese lei ha monopolizzato il 60% del suo tempo, con un’atmosfera che oggettivamente non ha assolutamente niente di innocente, ma a quanto pare è proprio quello che le piace. Di andare oltre l’atmosfera ambigua, per ora non se ne parla.

Mi fa venire voglia di sbattere i piedi per terra per protesta, come una bambina, ma non sarà con lei con queste premesse. Atmosfera da scopamici è ok, ma nessuno dei due (me e Lui) è disposto a spingere la cosa verso un rapporto più romantico ed esclusivo.
Quindi, se lei più avanti deciderà di farsi avanti per divertirsi ecc, la porta è aperta. Ma gli inseguimenti finiscono qui, il tempo è esaurito come lo era quello con la prima Mare.
Continueranno ovviamente a vedersi ogni giorno in università, capiterà anche che si vedranno per studiare fuori dall’orario scolastico, ma saranno cose molto più controllate e NORMALI.

Torno a sospirare in attesa del vero evento.
Anche se lo ammetto, sono felice di riaverlo tutto per me per un pò.

Con ampie falcate verso…?

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Sarebbe così lungo da riscrivere da zero!

Facciamo che quoto il resoconto che avevo messo su un forum.
Nota dell’autrice: xK00 è il nickname che il mio fidanzato ha su quel forum. Se lo nomino…ecco, è Lui.

Ieri xK00 è uscito con lei (come capita spessissimo ultimamente), io sono rimasta in casa ad aspettare un paio di amici che si sarebbero fermati poi per un film. Non sapevo nemmeno se lui sarebbe tornato a casa o meno.
Dopo pochi minuti già mi scrive un messaggio che mi fa mancare un paio di battiti: “e se ti dicessi che ci siamo ‘per sbaglio’ sfiorati le labbra?”
Con questo messaggio sparisce finchè non mi avvisa che sta tornando, circa un’oretta dopo.

Io resto in casa a fremere per l’attesa, costruisco milioni di scenari nel quale le loro labbra possono essersi toccate ‘per sbaglio’, ma non riuscendo a trovarne nessuna soddisfacente, mi limito a passeggiare nervosamente in casa aspettando che arrivi lui.

Quando suona il campanello mi precipito per scoprire troppo tardi che è invece uno dei due amici. Così con il cuore in gola gli faccio un sorrisone e chiacchiero con lui come se non stesse succedendo niente di strano lì.
xK00 arriva dopo una mezzora, appena sento la porta aprirsi interrompo il mio amico che mi stava parlando insieme con un brusco “scusami, è arrivato lui!” (sono stata forse persino maleducata nel mollarlo così di colpo e correre verso l’entrata), abbraccio Lui e quando sto per baciarlo mi ferma e mi sussurra “lo sai, vero?”. Significato completo: “lo sai che queste labbra sono state toccate anche da lei, vero?”. Io fisso per un nano secondo il suo mezzo sorriso di pura soddisfazione e poi lo bacio.

In breve arriva anche il secondo amico, io ormai non sto più nella pelle ma so bene che finchè loro due non se ne vanno io non avrò nemmeno un dettaglio della serata. Ci mettiamo a guardare il film, io sono letteralmente avvinghiata a Lui, ha un profumo diverso addosso e so che è perchè ha mischiato il suo insieme a quello di lei, continuando ad abbracciarsi e a camminare vicini. Lui solleva il braccio verso il mio lato (gli altri due non potevano vederlo) e appena sotto il mio mento mette le sue mani a comporre il gesto delle corna. Gli mordo l’orecchio, sa che non amo quel gesto e so che l’ha fatto per puro gusto di stuzzicarmi.

Finito il film uno dei due amici se ne va, resta l’altro che chiacchiera e io divento sempre più impaziente. Continuano ad arrivargli messaggi sul cellulare cui lui risponde con sms piuttosto lunghi, ma non ho la certezza che sia lei. Lo guardo per cercare di capire ma ottengo come risposta un altro dei suoi sorrisi, chiaramente non otterrò un minimo accenno finchè anche l’altro amico non sarà andato via.

Con ancora più maleducazione dell’inizio serata, inizio a dire ripetutamente che ho sonno (mi faccio ridere ripensandoci), e praticamente costringo l’amico a sloggiare nel giro di 20 minuti.
Lui mi chiede un abbraccio prima di iniziare a raccontarmi com’è andata. Si mette alla finestra con una sigaretta, io accanto a lui, e inizia:

Lei era leggermente in ritardo, così lui ne ha approfittato per comparmi un libro che cercavo da tempo (cosa che non fa che rendermi ancora più felice), poi si ritrovano davanti al locale dove sono stati la prima volta.

Urge digressione. Più o meno 10 giorni fa lui e lei hanno passato insieme 11 ore. 11 ore.
E’ andato la mattina a studiare a casa sua, hanno chiacchierato, lei ha fatto delle battutine leggermente maliziose ma ancora sul campo innocente e poi sono usciti per mettersi in questo locale qui, dove hanno mangiato un dolce con una sola forchetta.
Per strada poi lei si è lamentata del fatto che non è mai stata corteggiata da nessuno, tanto meno ha conosciuto un uomo galante come lui, così lui ha colto la palla al balzo facendole vedere com’è che lui abbraccia la ‘sua’ donna, e promettendole quella corte che lei non ha mai ricevuto.
Fine digressione.

Davanti a quel dannatissimo locale insomma, si salutano con i soliti due baci sulla guancia. Solo che, dato il primo, nell’approcciarsi verso l’altra guancia si sono accorti troppo tardi di essere estremamente vicini con il viso e si sono incontrati nel mezzo.
Lui mi dice che lei aveva uno sguardo più stupito che altro, altrimenti lui avrebbe continuato da dove erano rimasti (!!!). Si scusano ed entrano nel locale. Lei gli confida i suoi problemi sentimentali e non (ormai è in totale confidenza con lui), si lascia accarezzare i capelli e gli concede gesti di intimità che lui ormai vede che non sono più tanto d’amicizia, perchè per quanto lei sia estremamente espansiva (cosa che ci ha dato non poche confusioni perchè non potevamo mettere malizia in molti suoi gesti), certe cose non le fa nemmeno con il suo più caro amico. Così è certo che Lui sta diventando qualcosa di diverso.
Quando la deve riaccompagnare a casa passeggiano per TUTTA la strada (che non era affatto breve) abbracciati, con lui che le tiene una mano appena sotto il seno, lei stretta a lui.
Hanno incontrato anche parecchi amici, in un atteggiamento che era ben poco equivocabile. Erano di fatto una coppia che passeggiava. Quando lui le chiede se le da fastidio lei risponde che anzi, le fa piacere, e si stringe un pò di più.
Sotto casa si danno un altro abbraccio strettissimo, poi lei torna dentro e lui torna da me.

Voglio sottolineare l’enorme differenza che sto avvertendo rispetto alle volte con la prima Mare. Ma non solo, anche rispetto alle prime volte con lei.
Se prima dovevo scontrarmi con l’ansia e la disperazione, ora mi rendo conto che la mia è un’attesa piena di curiosità.
Credo che siano stati due i momenti chiave che mi hanno fatto cambiare atteggiamento e dato una spinta in più:
– Durante quelle 11 ore ho vissuto momenti abbastanza difficili, ero ancora nella vecchia impostazione del “oddio ma cosa gli sto facendo fare”. A salvarmi è stato un carissimo amico cuckold che mi ha tenuto compagnia su msn per tutto il tempo. Abbiamo chiacchierato, abbiamo scherzato, ci siamo fatti insieme castelli in aria decifrando i criptici sms che Lui mi mandava. Non mi ha fatta sentire sola, mi ha dato una spalla e io mi sono sentita più forte, non più abbandonata in quella stanza dai soffiti soffocanti a Giugno. Quando Lui è tornato ero tutta intera, non avevo crepe e lo guardavo dritto negli occhi.
Mi ha fatto vacillare poi quello che mi raccontò, ok, ma la buona volontà c’era!
– Il secondo momento è stato quando lei doveva venire a casa nostra, stare sola con lui tutto il pomeriggio e io dovevo dare l’esame. Lì sono stata un pezzo di ghiaccio, freddissima e decisa. Sentirmi così estremamente sicura di me nel padroneggiare gli argomenti mi ha fatto rinsavire, mi sono resa conto della donna che sto diventando, del percorso di studi che sto seguendo, del meraviglioso fidanzato che ho e anche dell’incredibile avventura che stiamo vivendo. Sbirciarli dalla finestra mi ha fatto divertire immensamente, mi divertiva la sola idea di fare la spiona della situazione. Anche quando l’ho conosciuta sono riuscita a restare tutta intera, ho persino continuato a studiare mentre lui le accarezzava la schiena e la invitava ogni 5 minuti a fumare (per non creare cattivi odori in casa lui fuma nello stretto bagno, quando si è in due vi lascio immaginare quanto si può stare stretti).

Questi due eventi messi insieme mi hanno dato una nuova carica, così ieri nell’aspettarlo ero davvero contenta ed eccitata. Non fosse stato per la piccola incombenza degli ospiti, probabilmente l’avrei accolto in casa ancora bagnata.

Sta funzionando. Sta decisamente funzionando.

Happy Birthday e novità

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Post sintetico e veloce per dire poche cose ma importanti.

Comunicazione numero 1: questo blog è diventato privato!!! Il dominio ora è cuckqueanita.com (sa tanto di spagnolo questa cosa dell’ita alla fine, ma è simpatico, mi piace). Buon compleanno al nuovo sito!

Comunicazione numero 2: ho concluso la traduzione in inglese di tutto il mese di giugno. Certo, se mi state leggendo significa che già capite l’italiano e non dovreste avere grandi motivazioni per leggere la versione inglese, ma vabbeh, volevo rendervi partecipi della sfacchinata che ho fatto.
Ora sotto con luglio.

Comunicazione numero 3: tanto per non lasciarvi con l’amaro in bocca, Lui è appena uscito per stare un pò con lei. Non so esattamente quando tornerà, stasera avremo amici a casa ma la sua presenza non è necessaria (suono molto più maleducata di quello che vorrei)…cioè, se lei gli chiedesse di stare ancora in giro, lui potrebbe tranquillamente farlo. Ma non credo starà via molto.
Per quanto riguarda un sicuro approccio a lei, stiamo entrambi aspettando che si vedano da soli, a casa di uno dei due, così lui potrà farle quel famoso massaggio che era stato promesso….
Se lei ha una qualche predisposizione per lui, appena le metterà le mani addosso lo sapremo. Fino ad allora non mi resta (e non ci resta, intendendo anche voi) che aspettare.

Sulla Relazione e piccole novità.

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Prima di raccontare alcune evoluzioni sulla situazione, volevo prendermi un pò di tempo per chiarire la relazione che ho con Lui. Mi sono resa conto, tramite alcune delle mail dei lettori, che la situazione è facilmente fraintendibile, e che io sono una tipetta piuttosto strana che non permette di figurare bene la situazione.
Quindi precisiamo un pò di cose.

– Il cuckqueaning e il bdsm sono due cose diverse. Penso sia importante sottolinearlo: il cuckqueaning è a pieno titolo un fetish, che non implica necessariamente la presenza di un rapporto di potere sbilanciato tra i due partner. Avete presente gli scambisti? Non mi pare che si umilino a vicenda mentre scopano altri (o almeno, non tutti lo fanno); ecco, siamo su questo livello del fetish. Di per sè la cuckquean o il cuckold che si fa una sega guardando il partner andare con un altro non implica necessariamente una posizione subordinata. Che questo accada nella maggior parte dei casi, è responsabilità dei praticanti nel darsi effettivo del fetish, non è una regola della pratica stessa.

Un lettore in particolare mi ha posto la domanda “Si può definire cuckquean una slave?”. Non è una domanda stupida. Per niente. Pensiamo a questa situazione emblematica: un Master che offre la propria slave ad altri; lui è forse un cuckold? Sa che lei va con altri, magari assiste anche, la cosa lo eccita anche. E’ un cuckold lui o è lei un oggetto offerto al primo offerente dal Master che può fare di lei ciò che vuole? Se una slave è costretta a servire le amanti del suo Master, è una cuckquean che ricava piacere assoluto dalla situazione o è una slave che obbedisce agli ordini?

Sono una paranoica dei livelli (mi pareva si fosse già capito col mega post sulla Metacomunicazione), perciò direi che sebbene il confine sia labile è bene essere precisi, per evitare ambiguità e superficialità. Una sub (arriverò poi alle slave) non può essere trattata come una cuckquean: se il suo piacere deriva dall’obbedire al Master, questo non è la stessa cosa del dire “la eccita saperlo con un’altra”. Ci rendiamo conto dell’immensa differenza?
Io cuckquean posso permettermi di tornare a casa e trovarmi il mio Lui con un’altra sul divano che ci danno dentro come se fossero tornati in auge i riti dionisiaci; io sub se tornassi a casa e mi ritrovassi in una situazione simile con Lui che fraintende il mio volerlo servire con i suoi capricci accontentati sempre e comunque, avrei tutti i diritti di prendere una sedia e giocare a bowling con due birilli formato umano.

Il cuckqueaning, così come il cuckolding, prevede che il cuck chieda/proponga/accetti con un grande pollice in su l’adulterio da parte del partner. Non è una costrizione, non è un’imposizione, è una LIBERA SCELTA. Il cuck sa già di esserlo e si prodiga per farlo capire al proprio partner (e mi riferisco al lungo purgatorio che molti cuckold devono passare per convincere la propria moglie ad andare con altri e che loro non sono andati fuori di testa), oppure davanti alla proposta dell’altro capiscono che l’idea li eccita immensamente. Sono i primi a rendersi conto che c’è una risposta sessuale immediata al pensiero del partner con un altro/a, non ci sono livelli intermedi del tipo “io servo Lui; ergo accetto che Lui vada con altre; ergo mi eccita che Lui vada con altre perchè così confermo il mio servirlo”. Sono cose diverse.

Tornando alla domanda iniziale: una slave implica un contratto in cui lei ‘dona’ la propria volonta al suo Master. Lascio perdere il fatto che per me è essenziale che nel contratto ci sia la possibilità da parte della slave di metacomunicare e di avere metaregole nel caso in cui le cose non vadano, ma più in generale, se la situazione della slave prevede che a lei va bene tutto quello che il Master fa, lei lo deve solo accettare. Ma anche qui, siamo alla definizione di Cuckquean. E’ semplicemente la moglie consenziente all’adulterio del marito? O è qualcosa di più? Una Cuckquean non è forse la moglie consenziente ed eccitata all’adulterio del marito?

La slave accetta, la Cuckquean spinge. La slave obbedisce, la Cuckquean propone. La slave serve, la Cuckquean offre servigi.

– Dopo questa lunga introduzione, arriviamo al mio caso personale. E’ tempo che vi facciate un pò idea di come funziona tra me e Lui il mondo bdsm&fetish.

Premetto il fatto che nessuno dei due ha spinto l’altro ad entrare in questo mondo, ci siamo conosciuti che avevamo già queste spinte. Lui era già interessato alle relazioni M/s e al bdsm in generale, e io ero già una piccola pervertita ossessionata dal tradimento.
Già, perchè la sottoscritta ha in testa questa cosa dall’infanzia. Devo averlo accennato in qualche altro post, ma per me la competizione si è sempre mischiata con qualche livello di tradimento, perciò nella mia testolina infante immaginare una scenetta in cui la mia personcina ne usciva fuori vittoriosa e stupenda, implicava sempre e comunque la quasi perdita di qualcuno, la competizione, la ‘lotta’ e la mia vincita personale.
Quando io e Lui ci siamo conosciuti io non ero minimamente pronta ad incontrare i suoi desideri. Ero così accecata da questa mia vittoria nella competizione, che non concepivo una situazione in cui dovessi abbassare la testa. Ero testarda, cocciuta, orgogliosa nel peggior senso possibile, ed egoista a livelli sinceramente curiosi.
Abbiamo entrambi avuto modo di maturare, lontani ma sempre rivolti l’uno all’altra. Lui ha formato la sua meravigliosa personalità, il suo carattere dominante, ha personalizzato il sesso in modo da conformarlo al suo carattere, è diventato un Uomo. Io ho imparato che il mio orgoglio aveva milioni di modi più costruttivi di esprimersi, ho ampliato i miei orizzonti attraverso interessi e studi che mi hanno resa capace di vedere l’Altro rispetto a me, ho trovato il compromesso che mi permetteva di essere Libera.
Quando io e Lui ci siamo reincontrati e ci siamo innamorati di nuovo, gli anni di teatro mi avevano già fatto capire quanto amassi entrare in personaggi che erano fuori da me. Avevo già sviluppato un Estetismo che mi spingeva verso milioni di interessi, i quali mi davano tutti una certa dose di autostima, permettendomi di sentirmi Bella. Avevo ancora in mente la valchiria che volevo essere nell’ambiente cuck, ma in aggiunta avevo anche capito quanto ero in grado di piacermi mentre mi inginocchiavo.
Sono una sub sicuramente atipica, vado ben oltre ciò che mi viene chiesto e lo faccio per puro piacere personale, vedo in Lui il riflesso della mia figura, e mi piace così tanto che continuo a servirlo per compiacermi. Forse mi piace la discrepanza che si forma tra il mio orgoglio e il mio carattere fermo e a tratti aggressivo, con la me sottomessa e composta, dignitosa e calma.
Ne parlo spesso con Lui, più che sub sembro una cortigiana, dipende dalle giornate.
Lui conosce questi miei tratti e li sposa perfettamente con il suo carattere, dandomi sempre nuove possibilità di esprimere me stessa. Lui traccia la strada perfetta, e quando decido di percorrere una strada alternativa perchè sento che mi piacerei di più in quell’altra, trovo che Lui non solo l’aveva già prevista, ma me l’ha anche decorata. Lo sento accanto a me e contemporaneamente tre passi in avanti, ci lasciamo la libertà di essere noi stessi completamente.
E’ l’unico verso cui avverto il desiderio di sentirmi Bella servendolo. Mentre con tutti gli altri (e specialmente le donne) sono persino dominante, con Lui non posso fare a meno che abbassarmi, perchè so che non perdo nulla della mia persona nel farlo, non mi forzo in nulla, ma mi affido a Lui che mi conosce e sa anticiparmi.

Ora, dopo queste immagini molto carine, sottolineo il fatto che io e Lui metacomunichiamo in continuazione. Non c’è un solo giorno in cui non parliamo di come ci sentiamo riguardo ad una cosa piuttosto che ad un’altra. Dopo ogni fantasia cuckquean, mentre ancora ansimo per l’orgasmo mi fermo a raccontargli cosa mi è piaciuto e cosa no, cos’è che avrei voluto e cos’è che si potrebbe fare. Abbiamo entrambi lo stesso potere nel metacomunicare, entrambi proponiamo, discutiamo, decidiamo insieme il da farsi.

In questi mesi ho amato fondere alcuni tratti sub con il cuckqueaning. Ci siamo entrambi divertiti come matti trovando nuovi modi per ‘umiliarmi’, sia verbalmente che fisicamente. Ho imparato tantissimo in quest’anno, e sono anche maturata su moltissime cose, ho imparato a vedere diversamente tantissime altre.
E’ stato Lui a dirmi che era il momento di separare più nettamente il lato sub da quello cuckquean, perchè il periodo di vita che sto vivendo richiede che io sia aggressiva e decisa, per puntare il più in alto possibile e non fermarmi davanti a niente. Non me ne stavo rendendo conto, ma stavo naturalizzando le umiliazioni verbali, mi accoccolavo come un gatto pronto a ricevere una carezza e due pizzicotti, contenta di avere attenzioni. E’ una strada legittima, ma non è quella più utile. Temeva che questo potesse ripercuotersi fuori dal cuckqueaning, fuori dal bdsm.
Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di accentuare la metacomunicazione, cosicchè ogni volta che stiamo parlando all’interno della dinamica cuckquean, dobbiamo avvisarci a vicenda, per non rischiare nemmeno inconsciamente di confondere i livelli.

Questo mi porta direttamente a parlare delle piccole evoluzioni che ci sono state.
Dovete sapere che io effettivamente questa nuova amica di Lui l’ho conosciuta. Partendo un pò dall’inizio della giornata, io dovevo avere un esame nel primo pomeriggio, e dovevo decidere se lei poteva venire in casa nostra per studiare tutto il pomeriggio con Lui. Dico che dovevo decidere perchè avevo l’ultima parola a riguardo, perchè non dovevo assolutamente rischiare di distrarmi durante l’esame, così se avessi scoperto che l’idea di loro due insieme in casa NOSTRA da soli mi faceva deconcentrare, l’avrei detto a Lui e loro due si sarebbero visti in biblioteca invece che a casa.
Invece è stato tutto estremamente naturale. Ero totalmente rivolta al mio esame e nemmeno per un istante il pensiero di lei con Lui mi ha fatta deconcentrare. Sono andata in università mentre mandavo sms a Lui per sapere se lei era arrivata, poi ho aspettato di poter entrare nell’aula ripassando gli argomenti e nei momenti liberi persino fantasticando su loro due insieme. Ho fatto l’esame dando il 110%. Ci ripensavo mentre tornavo a casa, che quello era proprio il tipo di atteggiamento che volevo avere: quando ad Aprile parlavo con Lui del mio feticcio per i tradimenti, avevo sottolineato quanto trovassi estremamente motivante il fare qualcosa di importante, non essere solo una fidanzata immobilizzata da qualche parte che si tocca (nulla togliendo a chi lo fa, semplicemente non è la mia strada).  Volevo essere una cuckquean che cavalcasse l’onda, più che starsene sotto di essa in una bolla protetta. Così mentre tornavo a casa pensavo che era stato estremamente soddisfacente dare un esame e sapere che Lui stava con lei da solo in casa. Mentre tornavo fantasticavo di poterli trovare in qualche momento intimo, di sbirciarli dalla finestra. Ho percorso i 2 km che mi separavano da casa con l’ansia di un bambino che aspetta la mattina per aprire i regali di Natale. Volevo tornare a casa e vederli.
Sono arrivata sotto la finestra in punta di piedi, ho assaporato come mai mi era capitato il momento in cui decidevo di sbirciare. Li ho visti sulla poltrona, seduti vicini che parlavano. Ho avuto un attimo di delusione per non averli scoperti in qualche gesto più intimo, ma poi ho pensato che era stato meglio così, quella giornata era perfetta così com’era. Così sono rientrata in casa, mi sono presentata a lei, ho raccontato com’era andata la mia giornata, loro mi hanno raccontato la loro, io ho parlato senza peli sulla lingua del mio fetish (sapendo che tanto lui gliene aveva già parlato), dandolo per scontato, e godendo nel vedere il suo viso forzatamente composto mentre io parlavo di un mondo così lontano dal suo. Mi sono sentita superiore perchè comprendevo e condividevo una realtà totalmente estranea alla sua, ed era lei a doversi sforzare per capire come fossi in grado di pensare così.
Lui mi ha stuzzicata chiedendomi se sarei dispiaciuta tornando a casa nel trovarlo a scopare, o nel vedere dei preservativi usati sul tavolo, e io ho sinceramente risposto che mi sarebbe dispiaciuto solo perchè non avrei potuto assistere. Le ho potuto spiegare che non sono il sogno di ogni ragazzo (clichè), perchè in realtà la posizione che ha Lui è tutto fuorchè facile, giacchè non si tratta semplicemente di andare con altre, ma di coinvolgermi sempre e comunque. Le ho messo bene in chiaro che la mia figura è imprescindibile, e nel momento in cui lui va con altre, anche se non sono presente fisicamente, sono implicata nella situazione. Non è mai una scappatoia da me, ma qualcosa di cui io faccio parte attivamente.
Lei ha continuato a non fare una piega, a registrare le notizie senza far vedere cosa ne pensava. Probabilmente le serve del tempo per metabolizzare la cosa, o forse non le interessa nemmeno.
Intanto sa che se vuole interessarsi a Lui, farebbe bene a tenere sempre a mente me.
Lui poi quella stessa sera l’ha riaccompagnata a casa, si sono scambiati l’ormai solito abbraccio stretto e poi lui ha raffreddato un pò i rapporti, sia per non viziarla troppo che per darle modo di capire bene le cose.

Ora siamo al punto in cui loro devono rivedersi da soli, lui forse ci proverà, o magari le parlerà direttamente chiedendole se le interessa la cosa. Non lo so sinceramente. Sono stranamente più tranquilla, mi va di scoprire cose nuove e l’ansia non mi prende più come prima. Forse ho confermato che ce la faccio, che so farmi valere anche in mezzo al cuckqueaning, che non sono una povera fidanzata il cui fidanzato approfitta della sua assenza.
Sono una tosta.
Bella e austera. Continuerò ad inseguire questo ideale.

p.s. Ultima precisazione: ragazzi (inteso in senso totalmente universale, mi riferisco a tutti i lettori, maschi femmine e di qualunque età)…cercate di capirmi, scrivo in prima persona di un’esperienza non esattamente semplice da descrivere in modo chiaro. Non dimenticatevi dei post in cui scrivevo di stare piangendo come una bambina terrorizzata, o quelli in cui dicevo di essere totalmente nel panico e incapace di fare un solo passo in avanti. Chi credete che mi abbia raccolta col cucchiaino in quei momenti?
Mi sento padrona del mio fetish nella misura in cui ho al 100% quel 50% di potere nel parlarne e decidere sul da farsi che ha anche Lui.
Sono un pò troppo intraprendente per essere una sub da manuale, lo ammetto. Questo non mi impedisce di godermi una sana sculacciata o cinghiata (ultima grande scoperta, quanto mi piace!) o qualsiasi cosa gli venga in mente o mi venga in mente.
Perciò non pensate così automaticamente che io sia quella che ‘tesse le fila’, andrebbe contro il tipo di cuckqueaning che voglio mostrarvi di avere. Io e Lui portiamo avanti INSIEME questa cosa, venisse meno uno dei due, crollerebbe tutto all’istante.

Detto questo, continuo a gradire immensamente le mail che mi mandate, vi invito a continuare senza ulteriori indugi

Secondo assaggio…?

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Giusto perchè c’è chi aspetta fiducioso che qui non si batta la fiacca…
Di novità ne ho parecchie. In questi pochi giorni è successo di tutto e di più.

Riprendendo un pò le fila del post precedente, per un paio di giorni ci siamo gongolati in questo nuovo genere di fantasia; ad entrambi piaceva l’idea di poter creare il nostro perfetto fetish perfettamente adattato al tipo di vita che stiamo facendo ora.
Durante una di queste fantasie, mi aveva chiesto “Vuoi che ti descriva una delle mie compagne?” e io gli avevo detto di sì, curiosa di sapere se avrebbe scelto quella che pensavo…l’ha fatto. E’ tempo che la presenti, non tanto perchè sono certa di poterci fare qualcosa in futuro, ma almeno perchè è stato fatto comunque qualcosa nel recentissimo passato e presente: è una compagna di università di Lui, si parlano da quasi l’inizio dell’anno accademico, è solare, simpatica, socievole, espansiva, carina, e con il mio fidanzato ha instaurato abbastanza facilmente un rapporto piuttosto confidenziale dove lei tiene molto in considerazione la sua opinione.
Sapevo che avrebbe preso lei per la fantasia, del resto era l’unica ragazza di cui mi parlava quando mi raccontava le sue giornate. Mi fa masturbare mentre mi descrive il suo corpo, le sue forme (sottolinea che ha il seno più grande del mio -e te pareva-, bionda di capelli con occhi bellissimi), mi fa immaginare un loro appuntamento, la loro foto che li ritrae mentre si baciano messa in bella mostra sul nostro mobile in salotto.
Nei giorni seguenti mi sento parecchio in colpa perchè Lui mi dice che lei è davvero una brava ragazza e la vuole come amica, e io faccio l’errore di staccare il Cuckqueaning dall’Amicizia. Pensando ancora allo schema precedente, le due cose erano assolutamente incompatibili. Gli parlo di questo mio senso di colpa, perchè lui vorrebbe farmela conoscere ma io non posso togliermi dalla testa il fatto che abbia avuto un orgasmo pensando a loro due insieme, ma riusciamo a chiarirci: la sua idea è ancora più avanti della mia, Lui non sta più separando la linea Amicizia dal Cucking, non si escludono a vicenda, sta scegliendo una ragazza di cui si fida più delle altre, con cui ha un legame che resisterebbe anche dopo che il Cuckqueaning con lei si è consumato totalmente. Una ragazza che io potrei conoscere e con cui potrei più facilmente metacomunicare, qualcuna con cui non dovrei fare una guerra.
A qualcuno forse sorgerà la domanda come è sorta a me: ma se non c’è la guerra, allora dov’è il MIO cuckqueaning? Dov’è la mia rivalsa se lei mette già in conto all’inizio che mi adora-rispetta e che non vorrebbe mai mettersi di mezzo? Beh, questo è tutto da vedere.

Entrambi studiano insieme praticamente ogni giorno, e ultimamente è capitato che lei gli chiedesse delle uscite che esulavano dalla comitiva che avevano formato a lezione.
Ieri sera ad esempio, lei doveva andare in piscina (vicino casa nostra) e gli ha chiesto di uscire per fumare insieme una sigaretta, lui mi dice che sarebbe tornato entro mezzora ma di fatto ci ha messo un’ora. Lì per lì sono rimasta delusa dal fatto che non avevano fatto altro che parlare, e neanche di cose troppo interessanti, ma poi lei alle 9 gli aveva scritto dicendo che la piscina chiudeva e non sapeva proprio cosa fare; Lui le propone una chiamata per tenerle compagnia mentre tornava a casa, e così è stato. Mi ha avvicinato la cornetta per farmi sentire la sua voce (soffiata, bassa di timbro, senza particolari accenti; totalmente diversa dalla voce della prima Mare), ma dopo poco si è seduto di fronte a me e ha parlato tranquillamente. Io ho passato il mio tempo al pc senza stare a badare troppo alla chiamata, avevo ancora addosso la sensazione di frustrazione per il mancato successo dell’uscita di prima, così non volevo più mostrarmi così tanto eccitata.
Alla fine della telefonata mi dice che qualcosa di interessante effettivamente ha detto, perchè parlando del ragazzo con cui si sta frequentando ora, che si lamenta di non vederla quasi mai, lei ha ammesso tranquillamente che in realtà ultimamente è con il mio Lui che lei sta uscendo. Mettere in paragone lo pseudo fidanzato con Lui che ha conosciuto da poco ma con cui sente di avere del feeling, giocare sulla battuta “uscire insieme” come se fosse la frequentazione di una coppia…
Andiamo a letto io e lui, non senza sfogare in una scopata tutta l’eccitazione accumulata in giornata (e mi rendo conto che ogni volta che dopo averla vista torna con la voglia; ancora non mi sono abituata a questa cosa che a Lui ecciti davvero farmi le corna).

Stamattina è uscito presto per passare la mattinata indovinate con chi? Ovviamente con lei! Per studiare insieme per l’esame e…
Qui copio un pezzo che avevo già scritto per email per raccontare a caldo cos’avevo sentito quando lui, una volta tornato a casa all’ora di pranzo, mi aveva raccontato della mattinata.

Mi chiede di mettermi una mano negli slip ma per via dell’ansia avevo le mani umide e gelide, non potevo assolutamente farlo senza soffrire, così mi dice di appoggiarla sopra i jeans, ma di spingere un pò in modo da avere un pò di stimolazione. Lo faccio e lui inizia.
Partendo dall’inizio, loro hanno fatto velocemente colazione e poi si sono messi a studiare, ma la parte interessante arriva un pò dopo quando tra le varie chiacchiere iniziano a parlare di argomenti un pò privati.
Lei ha parlato dei suoi gusti sessuali, del fatto che il miglior partner è stato il suo ex, che con il tizio con cui si frequenta ora c’è compatibilità psicologica ma non fisica. Lui le ha detto i propri gusti, le ha detto di essere dominante, di provare con me tantissime cose.
Ancora prima lei aveva detto, sapendo di un altro hobby che abbiamo entrambe, che si sarebbe potuta innamorare di me e che doveva assolutamente conoscermi. Lei dice che devono assolutamente vedere un film al cinema, “Amici di Letto” (in uscita prossimamente, con protagonista Justin Timberlake; è la copia sputata del film “Amici, Amanti, e…” con Ashton Kutcher e Natalie Portman: è la classica storia di due amiconi che scelgono di iniziare un rapporto di solo sesso ma ben presto si innamorano e vissero tutti felici e contenti) e di lì salta a dire che vorrebbe tantissimo provare l’esperienza dell’avere uno scopamico.
Solo un caso che l’abbia detto a lui?
Lui allora coglie la palla al balzo e dice che lui ha già provato, che è effettivamente una figata. Lei dice che aveva uno scopamico ma era già fidanzato, lui risponde che il fatto di essere fidanzato non impedisce di avere scopamici finchè c’è l’accordo tra i partner.
E che cosa fa qui Lui? METTE NOI COME ESEMPIO.
Che lui è già stato con altre perchè tra di noi c’è l’accordo, lei chiede se anche io vado a letto con altri e lui dice che no, io non vado a letto con altri perchè la cosa non piace a me e tanto meno piace a lui. Implica quindi che se lui va con altre è perchè ci piace fare così. Non aggiunge altro, ma le ha detto chiaramente che sono cornuta e consenziente. Lei non fa una piega, non dà giudizi morali ne niente, sembra solo particolarmente interessata (lui mi diceva che lei stava giocando con la scollatura del maglione e lui non ha avuto problemi a farsi sgamare mentre le dava occhiate al seno). Parlano di metacomunicazione, continuano il discorso delle reciproche esperienze, lui sottolinea il fatto che non vorrebbe mai nessuna a parte me, che io e lui viviamo e proviamo le cose sempre insieme, che nella nostra coppia è stata eliminata la possibilità di tradire perchè ci diciamo tutto e decidiamo sempre insieme di provare cose nuove ecc.
Arrivano poi davanti alla piscina (lei doveva andare lì) si salutano, ma poi lui torna indietro e le dice che quello che si son detti oggi deve rimanere tra di loro, lei risponde che non si sarebbe mai sognata di dirlo a qualcuno, lui le aggiunge che gliene ha parlato perchè la ritiene una ragazza particolare/speciale e lei che fa? Gli butta le braccia al collo dicendo che è stato il destino che li ha fatti incontrare (giusto un attimino melodrammatica). Lui la stringe a sè un paio di volte, poi si salutano.

 

Ci tengo a precisare che non ha mancato di dirmi quanto è stato piacevole sentire il suo corpo schiacciato contro di Lui.
Ora, questa è la situazione in cui eravamo oggi pomeriggio.
Abbiamo scopato di nuovo, credo che ad entrambi manchi ancora la capacità di organizzare coerentemente questo gigantesco flusso di emozioni.
Lei voleva uscire di nuovo con lui nel pomeriggio, ma Lui ha preferito studiare a casa con me (e la cosa mi ha fatto decisamente piacere, non volevo cadere nel dejavù della prima Mare dove non riuscivo mai a vederlo). Aveva intenzione di chiamarla durante la sera, ma si sono sentiti per qualche secondo per parlare dell’esame che hanno domani.
Già, domani.
Dopo l’esame, lei cosa farà per festeggiare? Dice che non sa come passare la serata, e chiede Lui che idee ha.
Mi ha chiesto di uscire in modo da conoscerla, ma se domani loro avranno un pò di respiro prima del prossimo esame, io sono invece ancora in pieno regime di studio e non posso permettermi di stare in giro a bighellonare, così l’unica cosa da poter fare è semmai farla venire a casa, vederci un film e poi non so. Lui la riaccompagnerà a casa? Lei se ne andrà da sola? Lei mi chiederà qualcosa del cuckqueaning? Lui vorrà che io glielo dica apertamente?

Situazione totalmente nuova. Dovrei conoscerla in veste di amica con cui lui potrebbe finire a farci qualcosa per il gusto di farla. AMICA che mi apprezza, mi stima, e potrebbe essere felice di realizzare il proprio sogno di avere uno scopamico e di rendersi utile alla nostra causa senza tentare di versarmi del cianuro nel bicchiere d’acqua.
Ceeeeeeeeerto.

 

P.s. E sono di nuovo pubblicamente cornuta!!!