Archivio mensile:luglio 2012

CSI e il colpo di scena

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E rieccomi a casa…il luogo del delitto.
Rientrarci ha fatto un pò CSI, con tutti gli sguardi furtivi ad ogni angolo, l’attenzione maniacale verso i dettagli, il ricostruire gli ultimi istanti della casa prima del mio arrivo.
In cucina c’erano i bicchieri che avevano usato, le pantofole che lui le aveva comprato; la stanza da letto aveva il lenzuolo che avevo lasciato su per loro sfilato dal materasso e raggomitolato in un angolo (accortezza di Lui per non mostrarmi il letto esattamente come l’avevano abbandonato); in salotto i cuscini del divano erano riversi su una sola metà, indicando lo spazio intimo in cui avevano scelto di starsi addosso; il profumo che Lui aveva usato per cercare di coprire l’odore di Ermenpippa aveva ancora il tappo mezzo aperto.
Sorvolando sul fatto che ho afferrato il profumo e Lui ha fatto giusto in tempo a dirottarmi fuori di casa davanti al canale che l’ho lanciato via stirandomi un braccio (dovevo spingere con la spalla, non con il polso!), i primi momenti in casa sono stati traumatici. Ho riaperto le finestre per far cambiare aria, ma cercavo disperatamente qualcosa che provasse che quel posto fosse MIO. Ho iniziato a sentirmi meglio solo una volta seduta sulla mia poltrona/letto con una tazza di tè in mano e i miei yaoi da leggere, nonchè dopo aver ritrovato un pezzo di carta che avevo appallottolato e messo nella cesta delle caramelle prima di partire, quando stavo ancora riordinando casa (avevo già chiuso la spazzatura e non sapevo più dove metterlo…); il rivederlo lì mi ha dato una dimensione di quanto in realtà quella casa mi appartenesse. Che per quante cose accadano al suo interno senza che io possa assistervi di persona, la casa resta mia, resta qualcosa che ho contribuito con le mie mani a creare, e che non mi potrà mai essere estranea.

Sembra tutto bene quel che finisce bene, ma ho comunque passato un paio di giorni in totale depressione. No, non era nemmeno depressione, era totale mancanza di fiducia in me stessa. Inconsolabile e afflitta, occasionalmente eccitata da morire (e il sesso era l’unico momento in cui il CQ funzionava a dovere), ma pur sempre affranta.

Poi ieri c’è stata un pò una svolta.
Abbiamo (io e Lui) sentito al telefono il mio carissimo compagno di attese interminabili Felix Quinn, gli abbiamo raccontato per bene com’è andata e abbiamo avuto modo di scherzarci sopra, così come di toccare punti che magari non mi era venuto in mente di considerare. Dopo la chiamata avevo riconfermato che temevo di essere lasciata da parte perchè data un pò per scontata, che avevo il terrore che a Lui piacesse al punto da desiderare di tornare più tardi da me. Insomma, insicurezze-insicurezze-insicurezze.
Lui poi si appisola e io vado a ripescare il primissimo testo scritto che raccoglieva in maniera organica i miei pensieri sul CQ. La mia dichiarazione d’intenti, di più di un anno e mezzo fa, ancora prima di parlarne con lui in quel pomeriggio sul treno. Quello che ho letto mi ha scioccata totalmente, perchè avevo dimenticato quella che avevo detto essere la molla iniziale. Certo, ci sono tutte le cose che poi ho raccontato qui ecc, ma quelle erano già totalmente immerse nella paura creata dalla realtà dei fatti, dall’unione di paranoie-gelosie e chissà che altro. Lì invece avevo davanti un CQ puro, così come la mia mente l’aveva partorito. Ero così immersa dentro alle paranoie complottiste da donna tradita, che non mi riusciva più di metacomunicare a sufficienza: sì lo facevo, ma non abbastanza da astrarmi quel tanto che serviva per uscirne fuori e vedere obiettivamente la cosa. CONTROLLARE obiettivamente la cosa.
Che mi serva nei momenti in cui perdo di nuovo la strada:

Febbraio 2011
“[…] Ho la chiara sensazione di amarlo ogni giorno che passa sempre di più, e insieme con la serenità è arrivato nuovamente il mio desiderio di dargli di più.
Vorrei permettergli di stare con altre donne, che siano esse per lunghi periodi o solo per qualche mese non importa.
Per me non ha alcuna importanza l’idea che lei si fa di me, se provasse a stuzzicarmi o ad umiliarmi le risponderei per le rime, perchè non è l’umiliazione ciò che mi eccita.
E’ la competizione, il dimostrare il mio valore: vincere 10, 100, 1000 volte vedendolo tornare sempre da me.
Non è importante nemmeno conoscerle, nè essere presente agli incontri.
Conosco il mio valore e amo vederlo confermato, ecco perchè voglio che lui abbia delle amanti, per competere.
Se una di queste dovesse davvero tentare di separarci, allora tirerei fuori le unghie.
Dovesse Lui davvero lasciarmi penserei che era una sua scelta e mi augurerei per lui di sapere cosa starebbe perdendo.
Quello che mi interessa è far sì che ogni volta scelga nuovamente me.
Mi concentro su lui che torna più che su lui che va.
E se dovesse esserci qualche ragazza particolarmente stoica, potrò semplicemente combattere.
SO di non poter perdere. […] “

Questo era il CQ che avevo immaginato, e quello che invece sto vivendo, per quanto ricalchi in molti aspetti quella strada, in realtà se ne discosta totalmente su altri che riguardano il mio atteggiamento. Non concepivo lì l’umiliazione e il sesso, che poi successivamente sono stati introdotti perchè altrimenti più che un gioco di coppia era un “Sì ok, vai a fare un pò quel che ti pare”. Sono state fatte aggiunte e formalizzazioni che in realtà mi hanno messa in una posizione molto più sicura di quella che avevo immaginato all’inizio, eppure sin dal momento stesso in cui si è passati dalla teoria alle fantasie, già sentivo la mia insicurezza galoppare, e con essa una lista interminabile di richieste paradossali che non ci hanno dato un attimo di pace.

Qualsiasi cosa Lui faccia, e con chi, perchè dovrebbe negare ME?
Insicurezze perchè credo di non essere niente senza di Lui, così ogni volta che gioco con il CQ mi scatta la paura di essere abbandonata e morire.
Avevo detto che se mi fosse davvero successo di essere mollata, sarei andata avanti sperando si rendesse conto di cosa stava perdendo.
Che nel caso avesse voluto invece restare con me ma munito di amante, ciò non avrebbe avuto alcuna rilevanza diretta su di me perchè io sarei sempre stata io, in qualsiasi caso.
Che avere un’amante era solo una cosa in più che ero pronta a donargli, una libertà in più da restituirgli con un sorriso, consapevole persino di poter riguadagnare quelle preziose ore in solitaria per coltivare quelle passioni che sin dalla fine del liceo mi ero lamentata di non aver più potuto seguire.

Davvero, qual era il mio problema?

Considerate conclusi i monologhi da 15enne in crisi ormonale.

P.s. 50simo post!!! Wohoooo!
P.p.s. Per la gioia del Noioso Impiegato, il gigantesco abominio è scomparso. Grazie per il Proof Reading.

Angolo indicizzazioni del giorno:

que es un cuckquean

veritàcuckold

contratti cuckold troia

servire la mistress 24 ore su 24

cuckqueanning

[l’ho visto già più volte: Cuckqueaning ha UNA N, non due!]

Riflessioni postume #2

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Parte precedente

E rieccomi qui, dopo il resoconto.
Avviso già che non l’ho ricevuto completo, ossia ho lasciato che lui parlasse a briglia sciolta facendogli sì e no 2-3 domandine per specificare qualche dettaglio. Avevo centianaia di domande, particolari che mi mancano totalmente per poter costruire un quadro soddisfacente, ma le ho ingoiate tutte, convinta del fatto che dovevo fare la statua di ghiaccio per non rischiare di rivelare qualche debolezza. E la debolezza in quell’istante era il mostrare un qualche possibile interessamento che cozzasse con l’immagine totalmente da post-guerra che avevo.
Ma partiamo “dall’inizio”.

Dopo aver ricevuto il messaggio della seconda scopata, ho risposto a malapena agli altri messaggi, finchè lui stesso non ha smesso di scrivermi, convinto che volessi del tempo per starmene da sola. In realtà non lo volevo affatto, ero terrorizzata dal silenzio, ma le parole che ricevevo erano ancora all’interno del Gioco e non potevo rischiare di interromperlo prima del tempo metacomunicando. Perciò mi è toccata l’azione che più si avvicinava alle mie corde, pur restando all’interno delle regole della sessione, così mi sono gradualmente isolata.
Ho guardato un pò di tv, ho cercato di distrarmi, ma a ritmo sempre più insistente avevo dei flash di loro due insieme, e non ce la facevo più a calmarmi. Avevo un misto di ansia perchè non ne potevo più e volevo fosse finita, rabbia perchè non era in mio potere fermare la cosa senza sfasciare tutto quello che faticosamente avevamo costruito, angoscia perchè con loro due accoppiati mi sentivo inevitabilmente l’ultima ruota del carro.

Alla fine l’ora per mettermi in macchina e andarlo a prendere è arrivata, ho continuato con i miei mantra lungo la strada, ho parcheggiato davanti la piazzola della stazione e mi sono messa ad aspettare…ancora. Loro sarebbero usciti a breve, e già mi chiedevo se sarebbero usciti mano nella mano, se si sarebbero baciati, oppure se si sarebbero dati solo un cenno d’assenso per non essere sgamati da eventuali conoscenti.
Avevo il battito del cuore a mille, le mani sudate, improvvisamente mi stavo rendendo conto di che cosa avevano fatto insieme per TUTTA LA GIORNATA, e mi chiedevo che diavolo stessi facendo lì ad aspettarli come una povera madonna.

Poi vedo dei veli colorati di un pareo svolazzare. Ne vengo attirata lì per lì perchè con il vento si muovevano un pò dappertutto, scoprendo le gambe e le scarpe aperte basse. Era una ragazza che camminava piuttosto sicura di sè, a passo spedito. E diamine, l’ho riconosciuta dopo poco. Com’è che si dice? Freshly fucked style. Mi sono odiata per averla trovata una bella ragazza, così mentre attraversava la strada e passava davanti la mia auto ho suonato il clacson (facendole prendere probabilmente un mezzo collasso tra l’altro) e l’ho salutata con la manina. Credo di aver visto un lampo di confusione sul suo viso, poi un sorriso eccessivamente tirato e subito dopo lei se ne stava già andando.
Stavo ridacchiando su quanto ero stata capace di sembrare una cogliona disperata in cerca di attenzioni, come quelle vecchie megere che devono sempre avere l’ultima parola anche in fatti che non le riguardano, che mi arriva Lui ridendo perchè aveva visto la scena. Entra in auto dicendomi che l’avevo sicuramente spaventata, e io sono tutta motivata e pronta a fargli vedere quanto so essere brava.
Così, mi giro, lo guardo in faccia, e poi arriva, fortissima…una zaffata del suo profumo. Peccato che non era minimamente nessuno dei profumi che Lui solitamente ha addosso. Era il profumo di un estraneo, tanto forte da far girare la testa, con un retrogusto dolciastro caldo che Lui non usa mai, con le note più chiare a forma di cuscinetti a sfera che sembravano vibrare (sì, sono estremamente sensibile agli odori). Un odore assolutamente non suo ma aggrappato a lui come se avesse deciso che da quell’oggi in poi sarebbe dovuto essere la sua seconda pelle.

Si dice che il razzismo inizi dall’olfatto, l’unico dei 5 sensi che non è possibile bloccare. Fate un pò voi i conti. Gli faccio subito intendere che non ho alcuna intenzione di parlare, cerco di stare girata verso il finestrino per respirare dell’aria pulita ma niente, abbasso il finestrino ma il ritorno di corrente me lo spinge ancora di più addosso. Arrivo a casa che praticamente mi lancio fuori dall’auto. Persino una volta in casa, gli basta muoversi di qualche centimetro per lasciare la scia. E’ così estraneo che sembra fosforescente, e avessimo giocato a nascondino sarei stata in grado di trovarlo semplicemente seguendo quella scia evidentissima.
Suonando più perentoria di quel che volevo essere (in realtà ero solo disperata) gli dico che ha un odore insopportabile, e quando mi chiede se deve forse andare a farsi una doccia gli dico di sì. So che ieri avevamo parlato di me che sentivo l’odore di lei addosso, che avrei quasi potuto toccare con mano il misfatto, ma non ce l’ho fatta. Con quell’odore addosso lui stava praticamente cambiando faccia, e di lì a 10 minuti non avrei più saputo riconoscerlo.
Mentre lui si lavava ho avuto modo di piangere un pò, cercando nuovamente un qualche sfogo alle mie sensazioni represse. Angoscia angoscia angoscia. Cosa fatta, non si torna più indietro, e il panico che prende quando te ne rendi infine conto.

Esce dalla doccia, è quasi di nuovo se stesso. Gli dico che voglio sentire il racconto prima di essermi ripresa, perchè non voglio rischiare ricadute. Ormai c’ero e tanto valeva sfruttare la situazione. Così lui inizia a raccontarmi, della mattinata non perfetta, di tutto il tempo speso per cercare di creare una complicità, del modo in cui nel pomeriggio è andata decisamente migliorando, di quanto hanno parlato, di quanto si sono baciati, di quanto Lui sia stato costantemente con le mani su di lei, di quanto avessero dovuto interrompere la scopata per partire e di quanto lei non volesse davvero. Resto persino scioccata quando mi dice che lo stavano facendo da 40 minuti quando sono stati costretti a smettere.

Cosa speravo, che fosse impotente? Eppure sono stata lì a pensare “40 minuti…in 40 minuti non gli è venuto in mente nemmeno una volta di fermarsi? Per 40 minuti ha continuato a stantuffare dentro di lei, e sarebbe andato avanti. Per 40 minuti le è stato dentro e chi se ne fregava del resto”. Poi ho deciso di smetterla di farmi questi commenti in testa da sola perchè so fin troppo bene cosa dire per distruggermi il morale, ed era sinceramente stupido farlo da me proprio quando avevo bisogno di stare in piedi.
Pare che lei sia ora più ben disposta nei miei riguardi, e hanno paventato la possibilità di rifarlo di nuovo, una volta dato anche il mio assenso.

Cosa posso dire d’altro?
Ci ho messo una forza di volontà immonda per baciarlo, per fare sesso con lui tentando di riprendermi il mio spazio sul suo corpo. Ma pensare che lui ha ancora impresso sulla pelle il ricordo del corpo di un’altra, mentre sbatte il mio…beh, mi fa venire voglia di chiudere gli occhi e dormire per anni. Ancora adesso provo questo desiderio di allontanare la mia coscienza da questa realtà. Ma non posso, sarebbe anche ora che riprendessi le redini di me stessa.
Ora lui è qui accanto a me addormentato. Suppongo sia particolarmente stanco, del resto si è dedicato ad un altro corpo femminile per 9 ore totali. Ed ecco che vorrei sbattergli una tazza sul naso e svegliarlo a forza, perchè capisco che qui abbiano fatto tutti i loro porci comodi, ma io resto quella che ha aspettato per tutta la giornata e che ha ricevuto se è tanto un paio d’orette d’attenzione. Perchè cazzo dovrei essere quella che paziente aspetta il giorno dopo per avere ciò che dovrebbe essere già suo?
E sono stufa anche di questi attacchi di rabbia, e odio doverli mettere a tacere con la parte razionale del mio cervello, perchè in questo momento la rabbia è ciò che sento più sincero e vicino al cuore, mentre la ragione è solo una saggia voce che riecheggia da qualche parte nella mia testa. E so che è bene ubbidirle comunque, nonostante abbia il sangue che bolle.

Quindi, attenderò i prossimi giorni per ulteriori dettagli della loro eccitante giornata insieme. Non so ancora con che coraggio guarderò il letto di casa nostra.
Andate a dormire anche voi che è tardi, io mi darò la tazza in testa nella speranza di cadere svenuta, magari così riesco a convincermi che dormire non è dichiarare la sconfitta su questo qua che poltrisce beato dopo un totale di 3 scopate, non so quanti pompini ecc.
Vabbeh ok, l’altezza è mezza bellezza.

Angolo indicizzazioni del giorno:

da mercatoneuno e’ uscito il nuovo volantino! vieni a trovarci, la convenienza ti premia con i buoni spesa…fino a 300euro! regolamento in negozio.

[Sto morendo, qualcuno mi ha davvero trovata così???? Vi adoro]

Riflessioni postume

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1: Ma quindi arrivano…?

2: Ufficialmente Cuckquean

3: Riflessioni Postume

 

 

Ollè, doveva pur arrivarmi una qualche reazione più interessante. Ecco qua: per tutte/i quelle/i che si sentono in qualche modo vicini alla mia situazione, state attenti agli improvvisi e spontanei attacchi di rabbia.
Del tipo che senza rendermene conto stavo rispondendo ad un suo sms con un direttissimo “Vai a fare in culo”. Mi viene un pò da ridere a ripensarci adesso, ma è stato così improvviso ed impellente che un pò mi ha dato pensiero. Se ce l’avessi avuto davanti cos’avrei fatto?!

Sicuramente lo spettro di sensazioni provate oggi è interessante, e di natura totalmente diversa rispetto a quella cui ero abituata con le passate esperienze di Cuckqueaning. Non so se è per merito mio o del Cuckqueaning stesso che muta col mutare del tempo, resta che sicuramente non ho da annoiarmi.
Oggi quindi sono stata tranquilla, sotto shock, totalmente indifferente, incuriosita, indulgente, poi di nuovo indifferente, poi a tratti triste, adesso ostile.

Ostile a cosa? La prima molla mi è scattata sapendo che sarebbe arrivato qui dopo cena, quando speravo invece che sarebbe arrivato un pò prima. Gli ho arbitrariamente attribuito la volontà di restare più tempo con lei, e c’è mancato poco che non me ne tornassi a casa dai miei lasciandolo in stazione a chiedersi dove diavolo fossi finita.
La seconda quando mi ha scritto che non aveva letto il mio messaggio (che tra l’altro era particolarmente lungo perchè aveva insistito che io gli parlassi di una teoria di filosofia) perchè erano finiti di nuovo a scopare. Qui stavo per scrivergli direttamente “Vai a fare in culo”, ma mi sono trattenuta grazie a qualche strana forza soprannaturale.

E’ rabbia perchè odio aspettare, e lo sto facendo dalle 7 di questa mattina, dal momento stesso in cui sono uscita di casa. Rabbia perchè ho dovuto sottostare ad orari che non ho potuto in alcun modo decidere io, senza che mi venisse tra l’altro data la possibilità di dire la mia (escludendo il caso d’emergenza dell’ “ommioddio ti prego mollala e vieni subito qui da me o mi faccio del male”…ecco, mi pare pura umanità lasciare questa opzione, ma diciamoci la verità, è un pò difficile che si attui). Rabbia perchè tolta la prima scopata di cui ero totalmente cosciente, di tutto il resto (masturbazione, seconda scopata e chissà cos’altro) non mi è stato dato preavviso, così mi sono ritrovata con la sensazione di stare assistendo alla manifestazione della loro privata volontà di coppia.

Temo di essere una maniaca del controllo, ho bisogno di stare dietro le quinte e vedere tutto, ho bisogno di un occhio onnisciente. Non riesco a sopportare quando devo subire eventi che non ho chiesto e ringraziare anche, come se fossi contenta del regalo.
E uso verbi come “subire”, che negano totalmente la natura fattuale del cuckqueaning che io e Lui condividiamo.
Perchè mai dovrei avercela con lui? Che cos’ha fatto che io non ho chiesto ed insistito ad avere fino allo sfinimento? Che senso ha lasciare che una cosa accada e poi lamentarsi perchè è successa? Assolutamente nessuno, per l’appunto. Ma qui non stiamo purtroppo trattando con una persona (io) padrona totalmente delle proprie sensazioni e dei propri pensieri.

Oh, adesso arriva anche la testardaggine infantile del “questa sera sarò io a cagarlo via, potrà tentare di consolarmi e starmi vicino quanto vuole, sarò una statua di ghiaccio”. Quanto sono affascinante quando faccio così, eh?
Una possibile soluzione per me sarebbe quella di fingere di non avere queste sensazioni. Recitare il comportamento che razionalmente vorrei avere. Almeno eviterei di far sentire lui ingiustamente accusato, e mi impedirei la scenata che mi farebbe davvero poco onore. Però è una forzatura che tendo a ritenere offensiva nei miei riguardi, come se non fossi nemmeno libera di essere sincera. Ma che fare quando si hanno picchi di umore così instabili e forti? Perchè lasciare che altri li subiscano?
Ho già vissuto le mie scenate sul Cuckqueaning l’estate scorsa, e non voglio mai più passarci di mezzo. Non voglio mai più causare quell’espressione sul volto di Lui.

Ho intanto conferma che lui tornerà alle 21.37, perciò aspettatevi il resoconto della giornata dopo quell’ora.
Devo andarlo a prendere in stazione in auto. Se sentite al tg di un auto che ha cercato di investire un ragazzo e lo ha inseguito per tutta la piazzola mentre lui faceva lo slalom per salvarsi….beh, sì, ecco. Gallina vecchia fa buon brodo.

A duopuo.

Ufficialmente Cuckquean

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1: Ma quindi arrivano…?

2: Ufficialmente Cuckquean

3: Riflessioni Postume

 

 

“Comunque sappilo, l’ho messo dentro ad un’altra”.
Non è il messaggio completo, che allegava anche delle rassicurazioni che ho estremamente apprezzato, ma vorrei partire da questa frase.
Intanto, stappate le bottiglie di champagne, sono ufficialmente un cervo.
Ho avuto la conferma che l’avevano fatto poco dopo aver postato lo scorso pezzo, ma volevo aspettare un pò prima di scrivere di nuovo. Non si dica che la cosa mi sia scivolata totalmente addosso, ho avuto la mia bella battaglia per mangiare a pranzo indossando la bella faccia da bugiarda mentre mi chiedevano come mai Lui non fosse venuto con me, così come ho dovuto placare ondate più forti di ansia, portate dalla consapevolezza che ormai il dado era tratto. E’ fatta, non si torna indietro. E’ successo.
Questo mi porta allo strano pensiero che ho avuto poco fa nel leggere il suo messaggio. “L’ho messo dentro ad un’altra”. Parliamone, è stato così semplice. E’ bastato un niente. E’ un click, un attimo, una puntura.
Mi sono distrutta l’adolescenza tormentandomi con fantasie sul tradimento, ho distrutto la mia infanzia guardando amori illeciti e imparando a legittimarne alcuni più di altri. Ho affrontato e smantellato tutte le convinzioni che la società mi aveva imposto sul tradimento, questo grande ed immenso demone, questo incubo che si nasconde sotto il letto di ogni coppia pronto a saltar fuori da un momento all’altro per distruggere gli amori più solidi.
No, davvero, parliamone. Non ci vuole niente. Non fai in tempo a sbattere le palpebre che ti ritrovi già dall’altro lato, insieme a tutte le “vittime cornute” della storia. Tutto questo chiasso per cosa? La maggior parte dei disastri richiede solo un attimo, ma questo può davvero rientrare tra di essi?
L’ha messo dentro di lei.
*FLUP*
Andata. Fine. Non hai il tempo di dire “Ahi” che apri gli occhi e il medico ti sta già premendo l’ovatta sulla pelle e ha quello sguardo tipico da “Quante cazzo di storie che fai. Sì, abbiamo GIA’ finito, ora sparisci”.

Non voglio negare lo shock che ci può essere guardando la cosa da un punto di vista più intimo, il fatto che è un passo comunque estremamente importante e tutto, ma…fai *FLUP* ed è andata, non hanno più senso le ansie per l’attesa e tutto. Per cosa mi agitavo?
Parlavo di montagne russe, ma le montagne russe ti danno dei secondi di pura euforia, con lo stomaco nella gola, il cuore al posto del cervello, la voce che si perde nella discesa sfrenata ecc. Qui è *FLUP* e basta (ok, sì, magari è un *FLUP* ripetuto ritmicamente per un bel pò, ma ci siamo capiti).
E’ perchè non ho avuto davanti la scena? Mi sarei agitata di più? Sarei stata più indignata? Più inorgoglita? Più gelosa? E se invece anche in quel caso me ne stessi seduta a godermi la scena come se stessi guardando un film? E’ scritto da qualche parte che devo stare a girare per la stanza senza riuscire a darmi pace? Ma soprattutto, perchè un anno fa lo ero e adesso non più?

Continuavo ad aspettare quel momento, quell’istante in cui lui sarebbe stato dentro un’altra, e tutto sarebbe stato diverso. Mi sono rotolata nell’angoscia per così tanto, stremandomi nel dubbio se volessi davvero o meno quell’attimo. Ho montato l’attesa e l’ho cavalcata come se fosse un’onda gigantesca. Ma forse quell’onda non c’era, e stavo solo volando (il che è comunque incredibile e mi fa capire quante pare mentali io sia in grado di farmi).
Notizia flash per chi se lo stesse chiedendo: il mondo, dopo quel *FLUP*, è esattamente identico a com’era prima. Il rosso è ancora il rosso, mi piacciono ancora le stesse canzoni, so ancora scrivere in italiano, i miei polmoni funzionano a dovere, c’è ancora vento, lo amo ancora (senza scrivere “nonostante tutto”). Non ho meno capacità e qualità di prima, sono ancora la stessa persona. Sono sempre io.
La me Cuckquean è tale con o senza quel *FLUP*. E’ un modo che ho di essere e di vedere l’intero insieme dei fatti che sperimento, al punto che l’atto fisico in sè non toglie e non aggiunge nulla, perchè il Cuckqueaning fa parte della regola generale di legittimità di tutto quello stesso mondo all’interno del quale io mi muovo. Il Cuckqueaning è tra le regole strutturali, così qualsiasi cosa avverrà all’interno di quel mondo, la regola strutturale non potrà venire intaccata, perchè quel qualsiasi-cosa esisterà esso stesso secondo la regola.

Perciò, penso che aspetterò che si divertano un altro pò nel pomeriggio, io nel frattempo continuerò a passare il tempo e stasera attenderò di poter avere un resoconto più dettagliato della giornata.
Giocavo pensando di poter morire, pensavo che nel migliore dei casi sarei stata in bilico su di una fune con sotto un grosso materasso a proteggermi. Al momento, penso piuttosto di stare camminando su un marciapiede stando attenta a stare sulla linea di confine tra le mattonelle. Quando si dice “ritrovare il bambino dentro di sè”.
Vabbeh, se non è zuppa è pan bagnato.

A duopuo.

Ma quindi arrivano…?

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1: Ma quindi arrivano..?

2: Ufficialmente Cuckquean

3: Riflessioni Postume

 

 

Mi ero orgogliosamente ripromessa di scrivere solo qualora avessi avuto qualcosa da raccontare. Ho passato così dei mesi di vuoto cuckqueaniano che mi hanno lentamente addormentato i sensi; studio, amici, famiglia, svago, amore…tutto andava esattamente come prima, con la sola aggiunta di quella consapevolezza di fondo ormai intoccabile, che il Cuckqueaning C’ERA e non era possibile ignorarlo. Così la mia stessa quotidianità prendeva il sapore della mancanza, laddove avvertivo costantemente sullo sfondo che c’era quella parte importantissima del mio cuore che veniva trascurata.
Ma come nelle migliori montagne russe, sopporti una lentissima ed interminabile attesa per quel momento di pura euforia che effettivamente dura poi solo un attimo. Ora, che non mi si fraintenda, non sto usando questa metafora intendendo una qualche lamentela sulla durata dell’atto, ma sul fatto che così come ho passato mesi ad aspettare, così poi mi sono trovata improvvisamente nel centro di un ciclone. Così, senza alcun apparente motivo.
Se sto scrivendo è perchè qualcosa da raccontare ce l’ho.
Dopo mesi di vita al gusto Vaniglia (relativamente al cuckqueaning almeno), ecco rispuntare col suo solito appuntamento semestrale la nostra amata Ermenpippa. Se vi si è materializzato nel cervello un punto di domanda, siete dei cattivi lettori e dovete tornare al post del 25 marzo e mandarmi delle scuse formali per email (no scherzo). La cosa che mi sta stupendo anche ora mentre vi scrivo, è che Lei ha chiesto con ancora più sicurezza di prima la scopata, e Lui le ha detto “sì”.

Quindi, miei cari lettori, nel tempo record di 48 ore degno di un “ma aspetta, che cazzo succede qua?”, è stato organizzato tutto, io mi sono svegliata alle 6, ho fatto la valigia, ho preso un treno in solitaria e me ne sono andata un giorno in anticipo dai suoceri, raccontando che Lui mi avrebbe raggiunta dopo perchè aveva l’architetto in casa. In realtà? Ho liberato la casa per quei due, che a giudicare dall’ora in cui sto scrivendo, sono insieme da un paio d’ore. E Lui non mi risponde da più di un’ora e mezza al mio sms.
E faccio anche queste scene tristissime, tipo ricevere un messaggio proprio ora, pensare “oh, parli del diavolo, eccolo qua!” e invece era solo il mio servizio Forever Alone di pubblicità e comunicazioni aggratis che mi tiene compagnia quando nessun altro mi caga, come oggi. Voglio rendervi partecipi, il messaggio che pensavo fosse di Lui era invece: “Spot- Da MERCATONEUNO è uscito il nuovo volantino! Vieni a trovarci, la convenienza ti premia con i BUONI SPESA…fino a 300Euro! Regolamento in negozio.”
Il fatto che ve l’abbia scritto conta come spam secondo voi?
Comunque, tornando a noi: loro sono soli a casa, io ieri sera ho dato una mano a Lui che si è infiocchettato tutto per l’arrivo di Ermenpippa, non ho idea di che cosa stiano facendo, ho botte di sonno ogni 20 minuti perchè ho dormito sì e no 4 ore e mi chiedo perchè diamine io non abbia installato delle telecamere nascoste in casa.
Mannaggia a lei e a quella paranoia che ha nei miei riguardi. Pare che mi veda ancora adesso come un mostro assetato di sangue pronto a sbranarla. Sono invece una tipetta dolcissima che vuole solo appollaiarsi in cima ad un comò per guardarli divertire. Mi accontento anche solo di sentire i rantoli da una stanza all’altra. Non è chiedere tanto, no? Invece io gli libero anche la casa, e lei mi vede comunque ancora come un mostro. Che dovrei fare allora, se non installare delle telecamere nascoste?
E vi giuro che l’avrei fatto, non fosse che è successo tutto nell’arco di 48 ore (48 ore durante le quali ero presa a giocare ad Assassin’s Creed, perciò non ho davvero badato a prepararmi a dovere). Che possa ricevere una qualche telefonata nascosta? Una foto rubata? Qualcosa?
Probabilmente finirò invece con l’aspettarlo stasera e attendere il raccontino. Ma non posso certo lamentarmi, ora che finalmente sta succedendo.

E fatico ancora a razionalizzare la cosa, sapete? Sono qui che vi scrivo, mi aspetterei un attacco di panico degno del drammatico primo post, qualcosa ricco di pathos per smuovervi gli animi ma…sono tranquillissima.
Non ve lo nego, stanotte e stamattina mentre ero in treno (e pensavo “wow, uno di questi treni che sto incrociando ha su Lei”) ho avuto varie ondate di ansia. Ma non sono state difficili da mandare via: un pò di musica, qualche monologo di shakespeare recitato a mente, ed ero come nuova.
Sto raccontando cosa succede per dovere di cronaca (e anche per non cadere addormentata sul tavolo, lo ammetto), ma fino a poco fa ero intenta a studiare Wittgenstein. Sono estremamente tranquilla, penso che finalmente mi stiano per arrivare le tanto attese corna, penso che mi piacerebbe potermi divertire con una telefonata o altro perchè sono curiosa da morire, e non sento sensazioni negative.

Non sento nemmeno la gelosia, se non qualche ovattato senso di allarme sociale del tipo “Attenzione: stai –
oddio, mi si è strappata la borsa in un punto. Merda.
– dando temporaneamente il tuo fidanzato ad un’altra donna. Questa non è un’azione socialmente accettabile“. Ma credo sia ancora peggio considerare il mio fidanzato come un oggetto che posso dare agli altri per poi riprendermelo.
Piuttosto, io con il mio fidanzato al momento siamo nel bel mezzo di un Gioco, dove io ho tra le mie mosse il dovere di passare il tempo come meglio ritengo e lui ha il dovere di godersi quella ragazza, fino a che non torneremo insieme stasera e lui non mi racconterà tutto.
Se sono eccitata a livello sessuale? Mh…no, non direi. Non che non ne sia capace, ieri Lui ha avuto la premura di regalarmi un paio di orgasmi firmati Cuckquean, così da riaccendere le braci che erano lì mezze spente e non lasciarmi col culo a terra; tuttavia non ne sento la necessità, pensarli insieme già mi basta per sentire il divertimento.
Ed è quel tipo di Divertimento che ai bambini fa tanto ghiotta l’opportunità di infrangere qualche regola. O che porta una persona adulta a fare qualcosa di inaccettabile per il costume della società, per il puro gusto di vedere le facce scioccate dei presenti. Vorrei poter urlare al mondo intero che cosa stiamo facendo, per poter vedere i volti sformarsi nell’incomprensione e nel rifiuto, per destabilizzarli dalle loro sicurezze e per fargli un pò di paura, perchè il tradimento è qualcosa con cui almeno una volta nella vita tutti hanno a che fare, e tendenzialmente si cerca poi di allontanarsene sempre, invece che giocarci insieme. Vorrei vedere qualche volto sformato, ecco, così da potermi sentire più forte notando quanto ciò che riesco a fare risulta così impossibile per tanti altri.
Fa tutto parte delle conferme e della sicurezza in me che il Cuckqueaning mi regala.
Una cosa tipo “Ehi, ho imparato a suonare il violino in tutto quel tempo che ho passato da sola perchè il mio Lui era a letto con l’amante” che fa tanto “Ehi, guarda, riesco a stare in equilibrio su una fune con un solo piede, visto che figa che sono?”.
A leggerla così mi fa sentire un pò bambina in cerca d’attenzioni. Probabilmente se andassi da uno psicologo ci sguazzerebbe delle ore dentro al mio cervello kinky. Ma chi sono io per giudicare me stessa?

Sono le 11.47 e non ho idea di come farò a trovare la fame per mangiare a pranzo, ma non dovrò pensarci per un’altra ora e mezza, perciò magari avrò fortuna. In compenso l’ondata di sonno non mi è per nulla passata, perciò penso che sonnecchierò un pò e poi riprenderò a studiare.
Probabilmente tornerò a scrivere più tardi (non ho scritto nulla per mesi e ora che ne ho l’interesse 2-3 post in una giornata, visto che stronza che sono?) per aggiornare sugli eventi saputi e non saputi.
A duopuo.

P.s. No, non sono io spastica, è WordPress che ha dei chiari problemi con gli spazi tra i paragrafi.

Angolo indicizzazioni del giorno:

canzone da dedicare all amante

contratto cuckold

lei masturbare lui mentre scopa con amante

cuckquean italia forum

mi ha fatto cuckold

[Non mi sono ancora specializzata sulle canzoni da dedicare all’amante, ma ci farò un pensierino, lo prometto. Per quanto riguarda quel forum…ehi, dovesse essercene uno, chiamatemi!!! Mi piace il “mi ha fatto cuckold” per dire “mi ha fatto cornuto”, molto fine, così da persona acculturata]