Archivi tag: umiliazione

Cuckquean Factory

Standard

È un periodo di estrema calma dal punto di vista del cuckqueaning (università, salute e in generale la vita si sono coalizzati contro il mio irrefrenabile desiderio di coltivare il mio orto di corna), perciò eccomi di nuovo qua a parlare del più e del meno.
Ci sarebbe un argomento in particolare che mi preme trattare con voi, ed è un tema che ripetutamente si è presentato negli ask che ho ricevuto in questi mesi sul mio blog tumblr, ossia:
è possibile fare una Cuckquean?

Vi chiamate Ubaldo e sono giorni/mesi/anni che andate in alzabandiera ogni volta che pensate allo scopare un’altra mentre la vostra fidanzata Brigitta SA. Il problema è che non solo Brigitta non sa di questa vostra fantasia, ma non avete nemmeno idea se e come questa fantasia potrà mai raggiungere lo stato di realtà. È chiaro quindi che avete bisogno di una guida step-by-step che vi spieghi in poche e semplici mosse come sganciare la bomba del vostro fetish e assicurarvi il consenso della vostra compagna. A questo proposito, ecco un breve videolog che spiega i punti fondamentali da seguire per intavolare il micidiale discorso.
Ora, mettiamo subito in chiaro alcune cose: se siete qui perché siete sinceramente interessati alla dinamica cuckquean e vi servono alcuni consigli da chi ci è già passato, perfetto, sediamoci ad un tavolino e facciamo questo lungo discorso; se siete qui perché ve lo fa diventare duro e potete dire orgogliosi ai vostri amici di birra che vi scopate chi volete perché la vostra tipa si bagna pensandoci, schiacciate la X in alto a destra e baciate per terra ringraziando ogni divinità che conoscete perché avete avuto la fortuna di trovare una che almeno ve la dà. E non sperate in altro.

Vedete, ogni volta che mi arriva la domanda “Come faccio a convincere la mia ragazza ad essere una Cuckquean?” io già storco il naso e penso che questi due non devono essere a) nel BDSM e b) in una relazione particolarmente profonda.
L’opzione a) mi giunge automatica perché presuppongo sempre (nella mia ingenuità e ottimismo tipico della mia stupida e frivola età) che se una coppia sta ingaggiando una dinamica D/s, allora ha tutte le carte in regola per comunicare riguardo ai propri desideri e limiti. Altrimenti come sarebbero arrivati a decidere che va bene prendere un mattarello e ficcarlo dietro alla malcapitata? (usate del lubrificante, vero? La frizione del legno è malvagia) E se la coppia ha già fatto un bel discorso sui limiti e sui propri personali fetish da inserire nella dinamica D/s, allora il passo per introdurre l’ennesimo fetish, anche solo per discuterne, non dovrebbe essere questa grande cosa. Da un Dom che mi chiede riguardo al cuckqueaning mi aspetto piuttosto che si interessi degli errori più comunemente commessi durante le fasi iniziali, del rapporto con la gelosia, del cosa può fungere da trigger per un collasso emotivo in piena regola ecc. Stiamo parlando, come vedete, di un livello molto più articolato del “Ehi, come convinco la mia tipa che se mi scopo un’altra è una figata?”
L’opzione b) è in qualche modo figlia della a), perché senza un soddisfacente grado di comunicazione non c’è profondità nel rapporto, e se il rapporto è superficiale il cuckqueaning vi distruggerà al primo soffio di vento e lascerà cicatrici.

Ogni volta che avverto istintivamente che quello che ho davanti è un arrapato che guarda esclusivamente threesome quando si sega, mi viene una voglia irrefrenabile di farmi passare la sua fidanzata con la scusa dell’aiutarlo e invece convincerla a dargli un calcio nelle palle e ad andarsene.
Chiariamoci: un arrapato che riesce in qualche modo ad attivare il cuckqueaning sta camminando sul filo dell’abuso psicologico. Certo, poi penso che se lei si è lasciata abbindolare in una cosa così complicata quando a malapena riuscivano a fare sesso con la luce accesa, nemmeno lei brilla granché per acume.

Comunque così come amo sempre fare, quando prende un’idea, per me la cosa migliore è iniziare a dissezionarla per capire di cosa diamine è fatta. Così come non ha senso rifiutare le etichette PRIMA di aver capito che cosa significano. Perché altrimenti di che cosa stiamo parlando?
Una volta stavo guardando una puntata di Masterchef Australia e c’era questo chef che usava i cibi in modo tale che come aspetto esteriore sembrassero frutta. Avevi un’arancia perfetta e quando la tagliavi vedevi che era fatta di carne e gelatina colorata. I chicchi d’uva erano in realtà un’altra roba che con l’uva non c’entrava assolutamente niente. Avete capito l’andazzo, vero?
Siete convinti di essere eccitati dal cuckqueaning e invece quello che vi interessa è tutto un altro fetish, e rompete le palle alla vostra fidanzata per mesi e mesi finché in qualche modo non ci finite dentro e poi arriva l’illuminazione divina: “No ‘spetta, ma che cazzo è questa cosa?”

Sappiamo bene quanti ostacoli abbia il cuckqueaning (questo blog ne è una testimonianza); ora immaginatevi di doverci avere a che fare vostro malgrado, perché non è nemmeno cuckqueaning quello che volete fare, e non vi volete certo accollare la merda che non vi riguarda.
Quindi, prima di chiedervi se potete fare una cuckquean, mettetevi davanti allo specchio e chiedetevi: ma io sono un Queanbull?
Vi assicuro che la cuckquean non la trovate/attirate/fate se non lo siete. E ringraziando il cielo, un Queanbull non è tale solo perché scopa con altre avendo una fidanzata, così come uno non è un Dominante solo perché non si fa problemi a dare una sculacciata.

Spaccate il capello in diciotto, tanto per iniziare, e fate un po’ di autoanalisi. Più saranno chiare le vostre intenzioni e più sarà facile per la vostra partner decidere coscienziosamente.

– Non è che quello che vi eccita è una normale threesome? 

Davvero, qui cascano quasi tutti. I ¾ dei blog cuckquean che vedo su tumblr hanno in realtà una semplice componente voyeuristica unita ad una threesome. Non è che se lei invece di partecipare attivamente sta su una sedia allora è cuckqueaning. Così come non è necessariamente threesome se la vostra tipa gliela lecca mentre voi inculate l’altra. Può essere una threesome con la vostra fidanzata così come può essere (almeno potenzialmente) una sessione cuckquean con una che non è ufficialmente la vostra compagna.
Attenti con i confini qui, perché se dal punto di vista delle azioni la scena resta sempre più o meno la stessa, il coinvolgimento psicologico che c’è dietro è completamente diverso e può fare la differenza tra il “Oh sì, proviamolo!” e il “Fottiti, quella è la porta”.

Il cuckqueaning, al contrario della semplice threesome, non parla solo dal punto di vista dell’eccitazione fisica nel coinvolgere una terza alla scena di sesso, ma anche da quello emotivo. Qui si inizia a flirtare con il taboo del tradimento, con la rottura della monogamia in uno sbilanciamento di potere, perché ‘uno solo’ ne gode. La threesome non ti fa chiedere se il tuo Lui non finirà col lasciarti perché avrà trovato di meglio o si sarà innamorato dell’altra. Con la threesome in qualche modo non metti in discussione l’esclusività.

È legittimo che vi piaccia l’idea di una threesome o della vostra compagna che guarda mentre vi sbattete un’altra. Però non è cuckqueaning finché non scuotete ciò che la società (e possibilmente anche voi) chiama la base della coppia, e ne uscite comunque in due.

Non è che quello che vi eccita è il poliamorismo?

Credo sia piuttosto chiaro che il cuckqueaning sia come sparare a salve. Sembra che non ci sia esclusività, ma c’è. Sembra che non ci sia monogamia, ma c’è. Sembra che ci sia tradimento, ma non c’è. Sembra che lui sia innamorato dell’altra, ma non lo è. Sembra che non gli importi niente della cuckquean, ma è l’unica cosa cui pensa. Tenendo la metafora, se metteste una donna ‘normale’ dentro una dinamica cuckquean, la vedreste colare sangue come se l’aveste trivellata davvero; una cuckquean, dopo un po’ di allenamento, non avrebbe nemmeno più i lividi. Ma se metteste una cuckquean dentro una dinamica poli, beh. Lì i proiettili son veri. Nel poli la tua safeword è che tutti sono speciali e al contempo non lo è nessuno. L’ancora di salvezza è che avete tutti la stessa probabilità di annegare.

Nel poli non c’è esclusività emotiva, c’è innamoramento verso ogni partner, e ognuno dei coinvolti deve essere pronto a gestire al meglio la cosiddetta NRE (New Relationship Energy): quella iniziale fase di farfalle nello stomaco che ti fa sbarellare e vedere solo quella persona. Significa che se hai 4 fidanzate, durante la NRE molto probabilmente ti dimenticherai dell’esistenza di 3 e le farai sentire come se fossero meno speciali della nuova [questo è il caso più negativo possibile, ovviamente: un poliamorista decente è in grado di non danneggiare in modo preoccupante le altre relazioni anche se sta cavalcando l’onda rosa di quella nuova]. Una poliamorista in questa situazione potrebbe avere pazienza finché la fase novità non è passata, in modo da riprendere una dinamica più equilibrata, o potrebbe decidere che così non va e cercare semplicemente una relazione più soddisfacente.
Una cuckquean molto probabilmente finirebbe con un trauma psicologico e avrebbe bisogno di un bel po’ di lavoro per ricostruire il suo Io.


Se il taboo del tradimento non ti fa né caldo né freddo, ma l’idea di poterti innamorare di altre ti mette l’anima in pace, allora probabilmente il poliamorismo è quello di cui devi discutere, non cuckqueaning.

Non è che siete recidivi?

Magari il punto non è nemmeno il cuckqueaning in sé, perché vi andrebbe bene la vostra attuale compagna come qualsiasi altra. Il punto è che vi eccita l’idea di andare con altre, punto. Fate parte di quella categoria di uomini che tradiscono per il gusto di farlo. Vi annoiate facilmente, o le vostre storie durano poco, oppure se vanno avanti sufficientemente a lungo non potete fare a meno di far cadere lo sguardo sull’erba del vicino. Scopare chi vi pare è il vostro primo desiderio, il consenso della vostra compagna è solo un comodo permesso per tenervi l’anima in pace; anche in quel caso ci saranno volte in cui non glielo direte, perché anche se il consenso generale ve l’ha dato, il brivido del segreto non ve lo toglie nessuno. Avete probabilmente già tradito altre volte, lo state facendo o siete decisamente aperti all’idea di farlo. La comunicazione con la vostra compagna è assente o asservita agli scopi più comodi del momento (non c’è bisogno che sappia tutto tutto quello che vi passa per la testa). Siete convinti di conoscerla a fondo, di sapere i suoi limiti, cosa è disposta o meno ad accettare. Finite tra le braccia di altre perché sapete già che la vostra compagna proprio non potrebbe capire il vostro estremo bisogno di *inserirefetishrandom* e voi l’amate con tutto il cuore ma non potete rinunciare ad una parte di voi stessi e sapete che lei non è tipa da fare certe cose, così per non ferirla create un piccolo ed innocente spazio personale in cui potete essere davvero liberi.
A chi fa parte di questa categoria auguro numerosi, accidentali, e karmici colpi sui testicoli.

Fino a poco tempo fa, quando il fenomeno cuckqueaning non era ancora totalmente esploso su internet, le uniche testimoni di questo fetish erano vittime di uomini del genere. Tradite nella realtà ma incapaci di interrompere la relazione per un qualsiasi meccanismo di dipendenza (compresa l’eventuale relazione D/s), finivano con il forzarsi ad accettare la situazione, legittimandola colpevolizzandosi oppure creando un riflesso pavloviano di eccitamento. Sono quelle cuckquean che hanno finito col subire più abusi, ad essere vittime di doppi-legami (vedi studi di Bateson), ad aver avuto bisogno di stimoli sempre più forti per coprire lo strappo dell’Io.

 

Il punto del cuckqueaning è che la vostra compagna non SA semplicemente. PARTECIPA. E no, toglietevi la mano dalle mutande perché non sto parlando di partecipazione attiva alla scopata, ma di coinvolgimento nella dinamica. Lei è influente quanto voi. Ha potere di veto (e se non ce l’ha, ha qualche altro meccanismo di safeword altrettanto essenziale), ha diritto a costruire questo fetish in modo tale da trarre anche lei vantaggio, qualsiasi esso sia. Autostima? Competizione? Desiderio di servire? Coccole? Umiliazione? Adrenalina?
Qualsiasi cosa sia, deve avere modo di ottenerla all’interno di un ambiente sano e protetto in cui il massimo che potrà portare a casa come danno saranno lividi (metaforicamente parlando; può anche farsi frustare a sangue dalla ‘cake per quel che riguarda i coinvolti, se piace a tutti).

Il Queanbull vuole il cuckqueaning proprio perché comporta il coinvolgimento totale della sua compagna. Se gli venisse proposto di andare con un’altra senza il consenso della cuckquean ma senza il pericolo di venire scoperto, non ne vedrebbe più il senso. Il punto per lui non è andare con altre, ma fare un’esperienza che coinvolga lui e la compagna come coppia.

[Qui vorrei fare un appunto su tutti quelli che finiscono in dinamiche cuckquean perché vogliono primariamente andare con altre, ma hanno cercato la via legale: non me la sento di condannarvi, ma non siete Queanbull, siete Scopatori Etici – utilizzando l’espressione coniata con The Ethical Slut].

Il Queanbull ha un’attenzione maniacale nel controllare che la sua cuckquean sia soddisfatta ad ogni passo e abbia il giusto supporto in caso stia attraversando un momento difficile.
Non cerca altre storie romantiche, tiene attentamente sott’occhio l’attaccamento emotivo delle ‘cake per far sì che non diventino aggressive nei confronti della sua cuckquean.
È aperto a ridiscussioni riguardo alle regole della dinamica nel momento in cui la sua cuckquean mostri di aver maturato nuove posizioni. Se dopo varie ridiscussioni la sua cuckquean fosse ancora scontenta, è disposto a parlare dell’interruzione temporanea o permanente del fetish.
Il Queanbull ideale non ha bisogno del cuckqueaning, e proprio per questo lo gestisce con estrema lucidità e correttezza.
Può essere un Dom, un Sadico, un Kinkster. In qualsiasi caso è mosso dall’amore verso la sua compagna, e quello resta sempre il motivo ultimo.

Se trovate legittime queste posizioni e vi ritenete in grado di poterle assumere (o già lo fate), allora si può passare alla fase del chiedervi come avvicinare la vostra compagna al fetish.
Ma se siete amanti delle threesome o del poliamorismo, vi consiglio vivamente di farlo ben presente alla vostra partner.

Se avete confermato la vostra identità di Queanbull, allora potete chiedervi se la vostra partner è una Cuckquean.
Già, buongiorno buongiornino: potreste essere così sfigati da non avere tra le braccia una potenziale cuckquean.
Non dico che vi si nasce, e certamente con una sufficiente apertura mentale un po’ tutte possono essere avvicinate a qualsiasi pratica, almeno a livello teorico. Il punto è che ci sarà sempre quella piccola percentuale di persone che semplicemente non sono fatte in quel modo. Potrete provarle tutte, loro potranno essere disposte al 100% a capirvi e a tentare, ma alla fine non funzionerà senza una forzatura violenta, perché non sono Cuckquean. Tutto qui.
Mettete in conto di potervi trovare in questa situazione. Mettete anche in conto di poter essere in quello scomodo angolo in cui dovrete decidere se il gioco vale la candela.
Qualunque sia la posizione della forse-un-giorno-cuckquean, il punto centrale sarà sempre PARLARLE APERTAMENTE. Niente sotterfugi, niente manipolazioni, niente ricatti emotivi, niente indizi. Sedetevi a cena, a pranzo, in mezzo al pomeriggio, quando e dove vi pare, e parlate apertamente. Dei vostri desideri, delle vostre fantasie, di quello che vorreste, di quello che temete, di quanto sarebbe importante per voi ma di quanto non volete mettere in una posizione impossibile lei.
Se il punto 1) è la Comunicazione, il 2) è certamente la RASSICURAZIONE.
Perché? Perché potrete giurarci sopra, se lei non ha mai nemmeno avanzato l’ipotesi nella sua testa, inizierà a farsi domande: perché volete andare con altre? Lei non è più abbastanza? Vi ha annoiato? Non l’amate più? Chi sarebbero queste amanti? Ce ne sono già state? Avete già tipe in mente? Vi piacciono più di lei? Vi state innamorando di altre? E se vi innamoraste di altre? E se la trascuraste completamente? E se non la trascuraste ma l’amante avesse l’idea malsana di essere sul suo stesso piano? Come fa lei a sapere di essere più speciale delle altre? Perché dovrebbe sopportare la gelosia di dividervi con altre? E se le altre si mettessero in testa di rubarvi? E se ci riuscissero? E se qualcuno dovesse venire a saperlo? Lei sarebbe la povera cornuta? Ecc ecc.
Se lei ha la mente abbastanza aperta e il vostro rapporto ha una comunicazione sana, riuscirete ad arrivare a questo punto e lei si sentirà libera di inondarvi con i suoi pronostici assolutamente apocalittici sulla vostra coppia e la sua salute mentale. Avrà ogni sorta di paranoia, e per quanto vi possiate impegnare nel tranquillizzarla (cosa che DOVRETE comunque fare), state sicuri che l’80% delle vostre iniziali azioni confermeranno le sue paure. Questo perché deve lei fare pace con se stessa e con i suoi pregiudizi/paure, e il vostro ruolo sarà quello di essere l’asse su cui lei ruoterà.
Volgarmente voi siete il palo e state chiedendo a lei di essere la pole dancer. Col cazzo che lei si appenderà a voi, se non è sicura del fatto che la reggerete (vi può sembrare divertente, ma non riderete quando la vostra fidanzata/moglie metterà in discussione la vostra integrità nel rapporto).
Il punto 3) è facilmente la NEGOZIAZIONE, dove entrambi mettete le carte in tavola su quello che siete disposti a provare, pianificate un percorso d’azione, e in generale decidete se volete o meno fare questa cosa e in quale grado.

Un breve ma importante appunto sui possibili motivi che possono portare la vostra compagna a mostrarvi il dito medio piuttosto che parlare civilmente di questo gioioso fetish: il suo passato. Tenete conto di quanto la sua educazione, esperienze personali, autostima, voci familiari ecc hanno formato il suo pensiero riguardo a com’è una coppia e cosa lei dovrebbe aspettarsi da una coppia. La sua gelosia potrebbe essere motivata da insicurezze personali che potrebbero essere motivate da traumi infantili; potrebbe essere che tutta la sua vita è stata costruita sul desiderio di ripercorrere i passi dei genitori o di allontanarsene del tutto e questo fetish la mette in una posizione di scacco matto; può essere che ammettendo il cuckqueaning lei dovrebbe mandare al diavolo tutte quelle prove che per tutta la sua vita avevano assicurato che lei fosse all’interno di una relazione sana e al sicuro, e la state costringendo a ribaltare tutto. Ci sono milioni di fattori che potrebbero portarla a dire “No”, così come ce ne sono stati milioni che hanno portato me a dire “Sì”. Non iniziate niente, nemmeno in teoria, finché non conoscete tutti questi fattori. Dovete conoscerla come il palmo della vostra mano, o non sarete in grado di capire quali passi la faranno crollare. Molto probabilmente nemmeno lei se ne renderà conto, e starà a voi riconoscere i segnali di un possibile trigger.

Quando parlavo del considerare se il gioco vale la candela, mi riferivo ai trascorsi della vostra partner, che potrebbero eventualmente essere così radicati ed importanti che l’iniziare questo fetish la potrebbe destabilizzare in maniera devastante e portare conseguenze non solo nella vostra sfera relazionale, ma persino in quella sua lavorativa, sociale ecc.

Vi ricordo che le relazioni intime hanno un ruolo fondamentale nel costituire la ‘tana’, il ‘rifugio’ in cui ricaricarsi e curarsi da tutto l’inferno che è il mondo esterno. Il cuckqueaning gioca sul destabilizzare questo rifugio. Il problema è che se la forse-un-giorno-o-mai-cuckquean non ha i piedi ben saldi e non sa reggere gli scossoni, precipiterà davvero con tutto il nido, anche se non era la vostra intenzione. 
Perciò sì, ho visto casi in cui la cuckquean avrebbe seriamente dovuto non iniziare ad esserlo, perché tutte quelle situazioni irrisolte si sono poi riversate all’interno della dinamica fetish ed improvvisamente i limiti erano tutti sbalzati, non c’era più realtà e finzione, il tradimento era vero e fidatevi quando vi dico che non volete stare vicino ai meccanismi di compensazione di una donna insicura convinta di star venendo abbandonata. E non dovreste starle vicino non perché rompe sinceramente i maroni, quanto perché sareste direttamente responsabili del danno psicologico di una persona che dite di amare.


3400 parole circa dall’inizio dell’articolo e mi sembra di avervi dato un sufficiente quadro di quanto sia impegnativo il ruolo del Queanbull, di quante responsabilità si appoggerebbero sulle vostre spalle e di quanta forza ci vuole per fare da perno ad una dinamica simile. I sadici emotivi e gli amanti del mindfuck sanno piuttosto bene di cosa sto parlando, perché hanno responsabilità molto simili.
I consigli sull’introdurre una donna al cuckqueaning sono sempre gli stessi: parlatele ed ascoltatela, attenti a tenere bene a mente tutte le variabili che potrebbero trasformare la vostra fantasia erotica nel suo inferno personale.
Se alla fine di tutto questo siete ancora sicuri di avere le carte in regola, fatemi le vostre domande, andate dritti al sodo con le vostre belle, fate quello che più vi piace.
Ma se siete tra quelli che si sono sentiti in piena indigestione leggendo questo articolo, fate un favore a me, a voi stessi e a quelle che vi portate a letto (amanti nascoste o ufficiali che siano): tornate a segarvi su youporn, che fare una cuckquean non è lavoro per voi.
.
.
.
.
P.s. Avrei dovuto mettere Cuckquean con la C maiuscola ovunque, ma sinceramente, troppa sbatta formattare 6 pagine di testo. Quindi beccatevelo così com’è.
P.p.s. Vi ricordo che ciò che è scritto in rosso brillante è un link. Non fate sì che il mio impegno nel metterli sia stato invano. Cliccate, su.
P.p.p.s Darò un cioccolatino a tutti quelli che arriveranno fino a fine articolo. Complimenti. 

Il Natale in famiglia

Standard

Quindi, siamo agli sgoccioli di un altro anno. Spero che lo stiate passando tutti smaltendo con successo i postumi dei pranzi e cenoni natalizi. Sappiate che vi sono vicina.

Per me è stato decisamente un Natale impegnativo dal punto di vista familiare, e le fatiche non sono ancora del tutto passate. Dal punto di vista del cucking, invece, credo sia stato il momento più produttivo dai tempi della scopata con Ermenpippa.
Ho ricevuto persino il mio regalino natalizio con una fotuzza. Direi che non poteva andare meglio.
La Cuckcake ha passato con lui praticamente ogni giorno (compreso Natale, per l’appunto) mentre io ero impegnata a sopravvivere al mio inferno personale a 1000 km di distanza da Lui. Posso dire di aver avuto solo due istintivi attacchi di gelosia/possessività, gestibili con un semplice respiro profondo. Un controllo sulla situazione come poche volte avevo potuto goderne.
Un tempo (e chi mi segue qui sin dall’inizio può confermarlo) l’idea di essere in difficoltà e da sola mentre Lui è distratto da un’altra mi avrebbe totalmente distrutta, mentre questa volta mi ha solo dato la sensazione che ci fosse qualcosa per me fuori da tutto questo groviglio di problemi. Il cuckqueaning mi ha attivamente aiutata a sentirmi più stabile, ricordandomi che sono molto più di quello che mi stavo sentendo ridotta ad essere.

Ammetto però che sia stato anche un peso che ho avvertito come se camminassi con una palla di piombo incatenata alla caviglia. Tornare nel luogo in cui sono cresciuta mi costringe sempre a misurarmi con tutto ciò che ha generato i miei tarli e al contempo mi forza a sostenere un esame in cui tutti sfoggiano i loro traguardi, e in qualche modo sento sempre di essere sulla strada sbagliata. Ve lo sto raccontando non perchè stia morendo dalla voglia di mostrarvi quanto sia tedioso starmi nella testa, ma perchè ritengo sia un pensiero che possa venire a più di qualcuna. Perchè conosco più di qualcuna che affronta lo stesso mio genere di problemi, e potrebbe essere invogliata a pensare le mie stesse cose.

Immaginatevi di essere davanti ad un gruppo di persone di cui, nolenti, tenete in considerazione l’opinione; immaginate di sentirvi ancora bambini davanti a loro, mentre sfoggiano la loro adultezza; immaginate che ognuno di loro abbia un mestiere o una specializzazione di studi che immediatamente li caratterizzi. Immaginate che ci siano cugini, vostri coetanei o poco più grandi di voi, già sistemati con i loro partner, e che ogni coppia abbia un evidente timbro. Ci sono quelli sposati da poco e che vengono ancora additati in paese perchè “Mamma che bella coppia!”, e ci sono i fidanzati novelli che vibrano di vivacità e saranno anche loro degli sposi modelli nel giro di qualche anno.
Poi ci siete voi. Il brutto anatroccolo che sin da piccolissimo ha disperatamente cercato l’approvazione di tutti i suoi vicini, che ha imparato migliaia di trucchi per farsi notare scoprendo troppo tardi che nessuno di questi attirava la loro attenzione. Immaginatevi di essere di nuovo invisibile in mezzo a questa enorme tavolata, con il dolce pensiero che il vostro Lui è distante mille chilometri e tra le braccia di un’altra (almeno qualcuno sta facendo qualcosa per voi, no? Qualcuno vi sta vedendo, nonostante tutto), e improvvisamnete vi sentite sprofondare perchè voi siete “Quella che si fa fare le corna”. Oppure: “Quella che si fa torturare i genitali”. Occasionalmente: “Quella che si fa pisciare addosso”. Improvvisamente riuscite a vedere cosa si vedrebbe di voi, se qualche scorcio di verità venisse alla luce. Immaginate il loro sguardo, e sentite che forse è una buona cosa che voi siate invisibili.

In quel momento non conta il fatto che abbiate un Lui a coprirvi le spalle, perchè in quel momento siete nudi e i fucili vi sono puntati al petto, non alla schiena.
Non so quanto possa servire la rassicurazione che questo stile di vita non è qualcosa che macchia. Non posso dire con sincerità che in Italia sia facile avere pubblicamente lo status di “cornuto” (non voglio nemmeno iniziare a pensare a quale sia il comune pensiero riguardo a chi pratica bdsm). Siamo sinceri, è una delle figure più ridicolizzate della nostra tradizione. Non posso dire di non comprendere cosa significhi avere il proprio Super Io che grida con la voce di persone che ben conosciamo e da cui vorremmo tanto nasconderci perchè abbiamo fatto proprio una brutta marachella. Perchè stavolta ci siamo seriamente rovinati la faccia.
Perchè per alcuni ha senso dire “Sono la mia famiglia e dovrebbero amarmi; se non mi amano, problema loro”, ma per altri la strada è semplicemente quella di inseguire un’approvazione che non arriverà mai. E il bdsm è un tipo di dinamica che inibisce il dolore di queste ferite. Corrervi dentro può significare però compiere quel fatidico passo che vi farà definitivamente perdere la speranza di essere quel tipo di persona che loro vorrebbero che voi foste.

A tutti coloro che sono riusciti a compiere quel passo e sospirare rassegnati, accettando che le cose stavano ormai così, un abbraccio sincero. Congratulazioni.
A chi sta ancora litigando col proprio Super Io perchè la speranza di essere notati/accettati/amati/qualsiasicosa è ancora viva, mi sento di dirvi con la testa di trattenere il fiato e fare quel fatidico passo, e col cuore di tenere duro perchè non si sa mai.

La fine del 2013 può significare per alcuni l’ennesimo anno finito mordendosi la lingua, costruendo una facciata pubblica che non urti chi dovrebbe invece spingervi ad essere chi siete ed ammirarvi per questo. Alla fine quel genere di approvazione la riceverete da direzioni inaspettate, da persone che non vi conoscono ma che hanno già le braccia aperte. Il bdsm per me ha spesso questa forma: una coperta messa sulle spalle e una carezza sulla testa.

Quindi, sulla mia strada verso la realizzazione personale, dopo la fase di lotta contro me stessa (superata con successo), dopo la fase di lotta contro di Lui (superata con successo), dopo la fase di lotta contro l’opinione comune di perfetti estranei (superata con discreta facilità), approdo a quella dell’auto-negazione con i familiari. E’ forse un passo obbligato della fase di crescita quello di sentirsi orribili perchè non si è diventati quello che ci si aspettava? E’ evidenziato perchè invece che parlare di tratti caratteriali si sta parlando di comportamenti apertamente oggetto di giudizio popolare?
Uscire da questa matassa potrebbe essere un bel compito per il 2014.
O magari mi sto solo facendo pare mentali perchè ho mangiato pesante.

Se non è zuppa è pan bagnato (o come credevo che si dicesse da piccola: pampagnaro).

Il Rant sul cocktail

Standard

 

Pensavo di aver risolto i miei problemi di insicurezza. Invece mi sono ritrovata con Lui che mi parlava di lei (per comodità la chiameremo Piñacolada) in modo così entusiasta, come se fosse possibile per Lui immaginare una relazione con lei. Che è adorabile, carina, bella, simpatica, interessante, un corpo bellissimo e bla bla. Che la ‘cake passerebbe in secondo piano perchè Lui penserebbe all’altra, che se non riuscisse a farci qualcosa se ne pentirebbe tantissimo perchè con lei lo vuole.

Come si fa a smettere di vedere una minaccia? Siamo al solito problema. Se io gli permetto di godersi questa gioia con questa ragazza, io in che posizione mi metto? Quando mi dice che mi ama perchè le cose belle succedono grazie a me, mi sta dicendo che una tipa l’ha spinto a pensare che fosse una vera fortuna avere il cuckqueaning, perchè altrimenti l’avrebbe persa e sarebbe stato un peccato. Non è su di me, è su di lei. Sono il mezzo attraverso il quale lei è diventata approcciabile, e questa è una cosa da festeggiarsi. La conosce da nemmeno 24 ore, è anche chiaro che io stia spingendo al peggio ogni cosa che penso. Ma quando loro si saranno conosciuti meglio? Quando succederà davvero qualcosa? In quel momento quale razionalizzazione mi salverà? Dove si trova il limite tra il cucking e il poli? Quand’è che passo dal permettere il sesso e una cotta da lei a Lui ad una relazione? A Lui che si invaghisce di lei? Con del vero affetto di mezzo, dove finiscono tutti i paletti che avevamo messo? Che cosa cambierebbe per me?

Mi ha dato fastidio il fatto che non potessi scrivergli, sempre col pensiero di disturbarli. Che Lui non si fosse premurato di farlo più spesso. Ero entusiasta all’inizio, ma poi la mia coinquilina è andata via e io sono rimasta da sola. Il cuckqueaning si fa in due, ma sono io quella rimasta in un angolo per 15 ore. E mi ha dato fastidio che Lui mi dicesse che non scriveva perchè parlavano fitti e metteva a disagio farla aspettare. La frase peggio formulata della storia. È anche difficile dover ogni volta ingoiare il rospo quando Lui dice qualcosa che mi fa male, perchè non posso mica dirgli di controllare ogni singola frase che gli esce dalla bocca, e certamente non mentre è concentrato su un’altra. Quindi devo stare zitta mentre si preoccupa del suo disagio e non del mio. A me ci penserà dopo quando avrà finito con lei.

Mi ha ricordato quel particolare messaggio che, mentre era con la prima amante, mi aveva fatto perdere la calma. Che avrebbero tardato ad arrivare perchè erano troppo presi a scopare. Di nuovo.

Come Queanbull non posso prentendere che Lui tenga in considerazione ogni singola variabile. Devo essere io quella in grado di gestirsi da sola. Se mi sento improvvisamente vulnerabile, devo accontentarmi del fatto che ci sia una safeword che mi salvi in caso di emergenza. Ma quand’è l’emergenza? Quand’è che il mio stare male è accettabile come danno collaterale?

Sarebbe tutto così facile se si trattasse di sesso. Avrebbe un senso. Avrebbe un fine che si potrebbe raggiungere, Durerebbe un tot e poi basta fino alla prossima. Invece sono rimasta sola un’intera giornata perchè Lui stava facendo stare bene un’altra. Perchè coccolava un’altra. Non stava succedendo nulla di rilevante per me come cuckquean. Stava invece succedendo qualcosa di abbastanza importante per Lui da ignorarmi, da non accorgersi che il cellulare era spento, dal non chiedersi perchè io non mi stessi facendo sentire, se stessi bene o meno. Ciò che stava accadendo era abbastanza da giustificare una sparizione simile, pur sapendo che per me non lo sarebbe stato (o sarebbe corso a dirmelo alla prima possibile). Queste realizzazioni erano sensazioni quel giorno. Era una sensazione di disagio fissa. Era la sensazione di depressione quando poi è tornato, entusiasta o meno che fosse di sentirmi. Non che non volesse sentirmi, ma non stava morendo dalla voglia, o l’avrebbe fatto prima.

Ho avuto l’assaggio di cosa succede quando Lui è preso da qualcuna. Semplicemente non c’è per me. Non ha considerato di cos’avrei potuto aver bisogno io. Non ha considerato come mi sarei sentita nel vivere una cosa che amo come il cuckqueaning in un modo che però mi faceva male. Che sapevo benissimo che per come era la vita universitaria mi sarei dovuta abituare a decine di nuovi incontri che richiedevano la piena attenzione, così come dell’avere queste conoscenze sotto mano costantemente, mentre noi elemosiniamo i giorni. Non deve farmi la tirata giustificatrice in cui elenca tutti i motivi per cui non si può fare diversamente. Questo non rende il tutto meno amaro, e lui non ha pensato di dovermi dare qualche colpetto sulla spalla. Non ha pensato che certe cose avrebbero potuto farmi stare male, perchè la mia maturità da cuckquean è decisamente cresciuta. Sono diventata stabile e più matura, quindi perchè mai doversi sempre preoccupare che io abbia delle debolezze? Perchè pensare di poter calpestare una mina, dopo tutto il bell’esempio che stavo dando?

Ho avuto l’infantile reazione, appena arrivato, di rifiutarmi di chiedergli conforto. Mi sono inorgoglita e chiusa a riccio perchè se non poteva esserci quando avevo bisogno di Lui, non avrei certo elemosinato dopo. Ero una bambina che piangeva e piangeva e nessuno veniva a controllarla. No, peggio. Ero una bambina cui veniva da piangere e non lo faceva perchè sapeva di essere sola in casa.

È così facile e invitante pensare che Lui mi stia apertamente facendo male. Che Lui si sia dimenticato di me, o che si sia dimenticato delle regole e qualsiasi altra cosa. Mi sto struggendo invece nel costringermi a pensare che sono felice per Lui, che i suoi errori sono stati involontari e impossibili da evitare col mio silenzio, che dovrei semplicemente smetterla di fare la bambina ferita per far sentire in colpa gli adulti che mi hanno trascurata. Non può essere sempre una sensazione di ingiustizia. Mi ci sto spremendo la testa fino allo spasmo, e ho la seria intenzione di crescere. Però mi fa venire da piangere anche il pensiero di abbandonare la speranza di ricevere quelle attenzioni che non ho mai avuto in passato, che quella sarà davvero un’ingiustizia che mai verrà sanata. E che non posso certo far pagare a Lui il prezzo degli errori altrui.

Devo ingoiare i miei problemi e fare l’adulta.

Come faccio a fargli capire che il dirmi che c’è un’uscita d’emergenza se voglio non mi aiuta a sentirmi meglio? Che il punto è totalmente un altro? E quale sarebbe il punto poi? Varrebbe per Piñacolada così come per qualsiasi altra, e ci sarà sempre un passo falso che Lui inevitabilmente si troverà a fare. E non mi aiuta pensare che Lui possa stancarsi di questo mio “cercare problemi”. Mi viene da pensare che giustamente avendo Lui fatto i suoi perfetti comodi nella sua perfetta scena si possa sentire improvvisamente smontato da me. E mi dispiace, non voglio rovinargli qualcosa di bello. Non voglio fare quella che si fa vedere ferita per far sentire in colpa. Ma non ha pensato che io mi sarei rifiutata di chiedergli aiuto anche se ne avessi avuto bisogno, che avevo la necessità di avere Lui interessato. Così come dopo non ha immaginato quale fosse il problema, e anche quando ha scoperto che c’era davvero qualcosa che non andava, non ha ovviamente immaginato cosa fosse e cosa mi avrebbe fatto più male se Lui avesse detto questo o quello. Che se gli dico che il cuckqueaning non mi era sembrato fosse stato fatto in due quella sera, la risposta per farmi calmare e ragionare non è che non poteva farci nulla, che potevamo smettere, che è così con le nuove conoscenze, che sembrava male farla aspettare. Che se gli dico che quello che ha fatto con lei l’avrebbe fatto anche da single (a riprova del fatto che non c’è stata grandissima considerazione per il lato cuckquean della serata, a parte la legittimazione della sua possibilità stessa) la risposta per farmi calmare e ragionare non è che da single ci sarebbe andato ancora più giù, che l’avrebbe corteggiata volentieri, che è la prima volta che resta ad ascoltare invece che parlare, che lei è interessante (non quanto me, certo :) ) e hanno parlato tantissimo tutta la giornata. Se io gli dico che ho bisogno di tempo da sola per zittire quella parte della mia testa che mi sta pugnalando ad ogni sua frase, per calmarmi e farmi ragionare non può venirmi a dire che se non facesse qualcosa con lei se ne pentirebbe. Non può venirmi a dire che la ‘cake non riuscirebbe a farsela piacere così tanto perchè ha per la testa Piñacolada e gli servo io per passare da una all’altra. Che cazzo vuol dire. Perchè dovrei esserne felice?

E quando manca la differenza tra le sue amiche e  le sue possibili amanti mi ritrovo a non sapere quando posso sentirmi messa da parte e quando no. Un momento la ‘cake è una potenziale amante e il momento dopo non mi dice che la sente al telefono, o con chi messaggia ecc. Ha i suoi rapporti e le sue amicizie, non posso chiedergli un resoconto di ogni contatto che capita in università. Ma come faccio io a sapere dove sto in tutto questo casino? Perchè devo fare io la paranoica e chiedergli con chi si sente, che cosa dice ecc?

C’è che non posso dargli la colpa per non avere la sfera di cristallo.

Quindi sì, sono infantile, ho bisogno di rassicurazioni infinite perchè non ho fisicamente il modo di andare dalla me di 4 anni e spiegarle cos’è che non va. Lui resta un ragazzo e non il mio salvatore, e anche se Lui si prendesse una cotta e vivesse questa pseudo relazione alternativa con chicchessia pur continuando ad amarmi ecc, diventasse anche un poli, facesse qualsiasi cosa gli venisse in mente, comunque non cambierebbe il fatto che il problema alla nascita è un altro. Perciò a Piñacolada non riconosco alcuno status speciale, così come a Lui non figuro nessun’arma in mano. Sono solo persone che vivono e che fanno cose che mi ricordano eventi sepolti, e mi sembra che ad ogni colpo io possa sentire ancora lo stesso male di 20 anni fa. Dovrò scoprire che la me bambina sarà sempre lasciata sola e che nessuno potrà salvarmi da questo ricordo. Ma ho 23 anni e le cose sono diverse, no?

 

 

Mini-aggiornamento

Standard

E mi rendo conto di essere davvero coccolata quando persone con cui chatto mi appendono (di proposito) per dare la precedenza ad altrE e un amico mi regala una tazza con una renna stampata sopra. Ragazzi, davvero, non sono una tipa granchè sentimentale ma mi scaldate il cuore così <3

Concluso il ringraziamento d’apertura, concedo quei pochi (nulli) aggiornamenti che ho: finalmente ho finito questa sessione d’esami e fino a metà marzo sono a posto; io e Lui abbiamo parlato di come sfruttare al meglio la sua ormai prossima lontananza per motivi universitari, e concordato (non è ancora una conferma, ma una seria possibilità) che Lui si proclami single nella nuova università.
Trovare una qualsiasi sub quando si è al di sotto dei 30 anni sembra impossibile. Avete qualche problema particolare con l’età?
Fine minipost del 28 gennaio 2013.

 

P.s. Se vi interessano i libri a tematica BDSM date un’occhiata ai lavori di Cherise Sinclair, che scrive SOLO di quello (e al contrario di un’altra autrice che non nomino perchè non voglio contribuire alla sua ignobile fama, sa di cosa sta parlando).

 

Angolo Indicizzazioni Del Giorno

cuckold scopata poi uccisa

mi eccito facilmente e quando sono tutta bagnata

video hot torture dolci per far eccitare una donna

cornuto tacchi tumblr

la mia ragazza ha chiesto a mio padre se la scopa e mi fa cornuto umiliandomi

pornovideo vero vero tutto vero un negro per far felice marito cornuto

bdsm aiuto lui non chiama piu

lei lo umilia elui la incula

Siamo davvero così diversi?

Standard

E riesco a scrivere ancora un post prima di capodanno, son felice.
Da raccontarvi purtroppo non ho praticamente nulla, giacchè nè io nè Lui abbiamo potuto coltivare la conoscenza di qualche papabile amante. Però sono riuscita a prepararvi la nuova sorpresina, ossia un Tumblr personale dove mettere tutto ciò che mi viene in mente sul cuckqueaning. Risolvo così il problema gallery. Per chi avesse intenzione di seguirmi anche lì (e la cosa mi farebbe estremamente piacere), il link è: cuckqueanita.tumblr.com
Avviso inoltre che sto aggiornando la pagina sulle canzoni-libri-film dedicati al tradimento, aggiungendo titoli qua e là e preparando la sezione Manga (per chi è pratico d’inglese, giacchè sono tutti in lingua).
Detto questo, avrei una questione che mi gira nella testa ultimamente, e che mi sta dando parecchio da pensare.

Torniamo all’inizio della mia adolescenza, quando i ragazzi che attiravano la mia attenzione erano quelli con un vasto seguito di innamorate che speravano di essere pescate come in una lotteria e godere delle loro attenzioni esclusive. Mi vedo farmi avanti tra queste ragazze con il sapore dell’ambizione in bocca e la voglia di superarle tutte; eppure mi vedo stare ferma immersa nella mischia, che invece di assicurarmi una strada per poter ottenere il premio tanto ambito, mi concentro sul farmi scegliere di volta in volta tra le tante. Come se, dopo aver superato un test d’accesso, invece di frequentare le lezioni, scegliessi di ridarlo l’anno dopo solo per il gusto di farmi accettare di nuovo. Non mi interessava nemmeno sapere cos’accadeva dopo il lieto fine, quando lui ormai è innamorato di te e dimentica il resto del mondo. A me interessava stare nella mischia e fare in modo che quel faro puntasse di nuovo me. Mi interessava anche vedermi tremare e piangere quando veniva scelta un’altra, per poi prepararmi alla volta successiva. Mi interessava avere un pubblico che testimoniasse i miei sforzi, che li riconoscesse.
Ricordo un pomeriggio passato in un bar con un ragazzo di un’altra scuola. Lui un paio d’anni più grande di me, estroverso e popolare, tutto labbra carnose e occhi chiari e onde bionde sulla testa. Di quel pomeriggio ricordo particolarmente bene il bicchiere di tè freddo che avevo davanti, perchè lo fissavo come se fosse la mia zavorra per restare attaccata sulla Terra, mentre lui mi parlava di quanto gli mancasse la sua ex e della serenata che le aveva fatto davanti a tutta la loro comitiva come dichiarazione d’amore. Quando prendevo abbastanza coraggio alzavo gli occhi e lo vedevo raccontarmi entusiasta tutto l’impegno che ci aveva messo, e l’ansia nell’aspettare una sua risposta. Uscivamo insieme, io e lui, ma suppongo fossi riuscita a guadagnarmi il posto di “Amica Intima” al punto che si sentiva di potermi confidare il suo amore non più corrisposto, e condividere con me il dolore che ne derivava. Non ero in grado di confortarlo più di tanto, presa com’ero dal mio piccolo tumore personale. Parlavamo della sua ex e poi quando mi salutava alla fermata dell’autobus mi infilava la lingua in bocca, tenendo le mani in tasca.
Io ero un tale groviglio di aspettative, capricci, richieste, frustrazioni, vergogna e sensi di colpa, che non riuscivo a stare in casa e passavo le mie giornate in biblioteca a respirare l’odore dei libri, a cercare qualcosa che mi elevasse dallo stagno in cui ero immersa.

Non mi è capitato ancora di dirlo ma…beh, io disegno davvero bene quando ho il cuore stretto in una morsa. Scrivo. Recito a teatro con più passione. Sono più socievole con gli amici. Vedo il dolore con più arte, e mi chiudo in tramonti passati ad ascoltare musica seduta su un piccolo muretto, mentre strofino le nocche contro la pietra.
Ecco perchè il Cuckqueaning per me è così importante; è il carburante che uso per dare il meglio di me, per pretendere un pubblico cui far vedere quanto brillo nonostante tutto, quante cose ho da raccontare.
Non ne conosco davvero la ragione, forse è perchè ho sempre avuto il terrore di essere vuota e noiosa e senza nulla da offrire -persino a me stessa-; per riconoscere il valore dei bei momenti ci vuole una maturità che al tempo non avevo, così mi spezzavo il cuore ogni giorno, per avere semplicemente qualcosa da dire.
La felicità non lascia cicatrici da guardare, mi si permetta la citazione.

Col tempo però le cose sono cambiate.
L’umiliazione verbale nel sesso ho gradualmente accettato che non fa per me, è troppo esplicita per i miei gusti. Mi basta che Lui mi dica “sto immaginando che ci sia Lei al posto tuo ora”, e il resto del lavoro lo fa già la mia testa.
Ho sempre più la convinzione che il Cuckqueaning sia un dono che io faccio a lui per amore, e un dono che Lui fa a me per lo stesso motivo. Gli regalo una libertà che normalmente è negata alle coppie, che non deve restituire in alcun modo se non continuando ad amarmi.
Non voglio identificarmi nella brava mogliettina di casa mentre l’amante è quella mondana da portarsi alle feste, ma mi rendo conto che non è durante la festa che avverto l’amore e la connessione; è quando tutti se ne sono andati ed io e Lui restiamo soli a portare in cucina i piatti e i bicchieri da lavare. E’ mentre facciamo avanti e indietro nel riordinare la sala e Lui mi dà un bacio al volo ringraziandomi dell’aiuto. E’ che l’amante potrebbe essere invitata a feste e presentata pubblicamente e tutto quello che si vuole, ma nel momento in cui c’è da tornare al focolare, ci sono io e nessun’altra.

E mi porta a chiedermi un’altra cosa. E’ comune in tutte le coppie cuck, scambisti, poliamoristi ecc concordare delle regole per non calpestarsi a vicenda. Sì puoi scopare con chi vuoi ma non il giorno del mio compleanno. La barretta di cereali guardando How I Met Your Mother lo fai solo con me. Quel profumo lo metti solo con me.
Piccoli dettagli, piccole ancore di salvezza per confermare un rapporto esclusivo. Certo, in un rapporto monogamo hai una strada a 4 corsie a disposizione, mentre adesso hai una stradina sterrata di campagna. Ma la stradina c’è sempre, ed è solo tua.
Ora, ha davvero senso? Non ci stiamo prendendo in giro?
Che differenza c’è tra l’esclusività che tanti rifiutano nella monogamia (pubblicizzando il loro stile di vita aperto e molto meno egoista) e l’esclusività che comunque si pretende nei rapporti aperti? E’ solo questione di spostare il limite un pò più in là. La pietra dello scandalo non è più semplicemente baciare un’altra donna, ma guardare quel dato film in quel dato giorno con un’altra. I dettagli diventano assurdamente precisi, si ribaltano i valori e le misure: in un rapporto monogamo quello che sembra un gesto vago e ambiguo come anche solo uno sguardo può risultare in un litigio per accusa di flirt adultero; in un rapporto poli/cuck/swing per un cavillo come il far usare le tue pantofole all’altra perchè non ne aveva di sue (esempio random) possono crearsi delle crepe anche importanti, con l’accusa di aver tradito la fiducia dell’altra.
Dov’è questa grande differenza?
Mi si potrebbe dire: la differenza c’è eccome. Dal non poter guardare nemmeno un’altra al poterla scopare liberamente c’è un mondo di differenza. Ed è vero. Ma qui stiamo parlando di sentimenti e di princìpi, e la cosa importante non è più il DOVE quella pietra dello scandalo viene messa, ma il fatto stesso che CI SIA in ogni caso. In tutte le versioni, c’è.
C’è qualcosa che  l’altro fa con la sua amante oltre che con la donna in questione, che fa incrinare il rapporto. Potrebbe essere una libertà condizionata più comoda di un’altra per alcuni, ma sempre di libertà condizionata si tratta.

E allora mi chiedo: non potrebbe davvero anche l’amante aiutare a sparecchiare dopo una festa? Far parte dell’immagine del focolare? Mi servono davvero dei posti nei quali mi cristallizzo nell’immagine della Moglie in tutto e per tutto, unica ed insostituibile nei suoi valori fondamentali? Che libertà sto donandogli? Quella di scopare con le altre, sotto certe regole? E’ solo un gioco sessuale come un altro, non un dono.
Un dono con scadenza e con limiti non è un dono, è un noleggio.
E man mano che sposto quella pietra sempre più in là, noto che il mio cervello formula automaticamente un rifugio sicuro altrove. Sì potrà fare tutte le mansioni della moglie, ma quella con l’anello sarò io. Sì potrà anche avere l’anello, ma quella che starà per sempre con Lui sarò io. Sì potrà stare per sempre con Lui, ma quella che avrà i suoi figli sarò io. Sì potrà dargli anche dei figli, ma chi li crescerà sarò io. Sì potrà crescerli anche lei, ma chi verrà considerata la Prima Moglie sarò io. Sì potrebbe anche essere ritenuta lei la Prima Moglie, ma quella più utile a Lui sono io. E via così all’infinito.
Non abbiamo risolto niente. Non si risolve niente nemmeno con il poliamorismo. Le regole restano sempre quelle, sono solo spostate più in là. A molti fa comodo semplicemente perchè hanno deciso di vivere in quello spazio che si sono ritagliati all’interno del limite, ma il limite c’è sempre.
Dov’è il dono d’amore totalmente disinteressato?

E’ a questo che sto pensando, negli ultimi giorni prima di Capodanno. Al valore di ciò che stiamo cercando di costruire, e al significato che esso ha, al modo in cui ci modifica.
Ai tabù e alle paure che sembrano scomparire ma che in realtà prendono solo una forma diversa, e non appena te ne rendi conto, tornano a punzecchiarti. Avevi solo dimenticato di avere il sassolino nella scarpa, ma ora ti sei spostato e lo senti di nuovo.
Sono certa che la gelosia resterà sempre, e resterà sempre una grandissima motivazione per andare avanti a testa alta; ma mi chiedo se non mi stia illudendo, sentendomi nobile e forte per ciò che riesco a donargli. Temo di starmi chiamando una Guerriera, chiusa però nelle mie stanze d’avorio, lontana mille miglia dalla guerra.

C’è davvero un modo per uscire dallo schema di rapporto esclusivo?

CSI e il colpo di scena

Standard

E rieccomi a casa…il luogo del delitto.
Rientrarci ha fatto un pò CSI, con tutti gli sguardi furtivi ad ogni angolo, l’attenzione maniacale verso i dettagli, il ricostruire gli ultimi istanti della casa prima del mio arrivo.
In cucina c’erano i bicchieri che avevano usato, le pantofole che lui le aveva comprato; la stanza da letto aveva il lenzuolo che avevo lasciato su per loro sfilato dal materasso e raggomitolato in un angolo (accortezza di Lui per non mostrarmi il letto esattamente come l’avevano abbandonato); in salotto i cuscini del divano erano riversi su una sola metà, indicando lo spazio intimo in cui avevano scelto di starsi addosso; il profumo che Lui aveva usato per cercare di coprire l’odore di Ermenpippa aveva ancora il tappo mezzo aperto.
Sorvolando sul fatto che ho afferrato il profumo e Lui ha fatto giusto in tempo a dirottarmi fuori di casa davanti al canale che l’ho lanciato via stirandomi un braccio (dovevo spingere con la spalla, non con il polso!), i primi momenti in casa sono stati traumatici. Ho riaperto le finestre per far cambiare aria, ma cercavo disperatamente qualcosa che provasse che quel posto fosse MIO. Ho iniziato a sentirmi meglio solo una volta seduta sulla mia poltrona/letto con una tazza di tè in mano e i miei yaoi da leggere, nonchè dopo aver ritrovato un pezzo di carta che avevo appallottolato e messo nella cesta delle caramelle prima di partire, quando stavo ancora riordinando casa (avevo già chiuso la spazzatura e non sapevo più dove metterlo…); il rivederlo lì mi ha dato una dimensione di quanto in realtà quella casa mi appartenesse. Che per quante cose accadano al suo interno senza che io possa assistervi di persona, la casa resta mia, resta qualcosa che ho contribuito con le mie mani a creare, e che non mi potrà mai essere estranea.

Sembra tutto bene quel che finisce bene, ma ho comunque passato un paio di giorni in totale depressione. No, non era nemmeno depressione, era totale mancanza di fiducia in me stessa. Inconsolabile e afflitta, occasionalmente eccitata da morire (e il sesso era l’unico momento in cui il CQ funzionava a dovere), ma pur sempre affranta.

Poi ieri c’è stata un pò una svolta.
Abbiamo (io e Lui) sentito al telefono il mio carissimo compagno di attese interminabili Felix Quinn, gli abbiamo raccontato per bene com’è andata e abbiamo avuto modo di scherzarci sopra, così come di toccare punti che magari non mi era venuto in mente di considerare. Dopo la chiamata avevo riconfermato che temevo di essere lasciata da parte perchè data un pò per scontata, che avevo il terrore che a Lui piacesse al punto da desiderare di tornare più tardi da me. Insomma, insicurezze-insicurezze-insicurezze.
Lui poi si appisola e io vado a ripescare il primissimo testo scritto che raccoglieva in maniera organica i miei pensieri sul CQ. La mia dichiarazione d’intenti, di più di un anno e mezzo fa, ancora prima di parlarne con lui in quel pomeriggio sul treno. Quello che ho letto mi ha scioccata totalmente, perchè avevo dimenticato quella che avevo detto essere la molla iniziale. Certo, ci sono tutte le cose che poi ho raccontato qui ecc, ma quelle erano già totalmente immerse nella paura creata dalla realtà dei fatti, dall’unione di paranoie-gelosie e chissà che altro. Lì invece avevo davanti un CQ puro, così come la mia mente l’aveva partorito. Ero così immersa dentro alle paranoie complottiste da donna tradita, che non mi riusciva più di metacomunicare a sufficienza: sì lo facevo, ma non abbastanza da astrarmi quel tanto che serviva per uscirne fuori e vedere obiettivamente la cosa. CONTROLLARE obiettivamente la cosa.
Che mi serva nei momenti in cui perdo di nuovo la strada:

Febbraio 2011
“[…] Ho la chiara sensazione di amarlo ogni giorno che passa sempre di più, e insieme con la serenità è arrivato nuovamente il mio desiderio di dargli di più.
Vorrei permettergli di stare con altre donne, che siano esse per lunghi periodi o solo per qualche mese non importa.
Per me non ha alcuna importanza l’idea che lei si fa di me, se provasse a stuzzicarmi o ad umiliarmi le risponderei per le rime, perchè non è l’umiliazione ciò che mi eccita.
E’ la competizione, il dimostrare il mio valore: vincere 10, 100, 1000 volte vedendolo tornare sempre da me.
Non è importante nemmeno conoscerle, nè essere presente agli incontri.
Conosco il mio valore e amo vederlo confermato, ecco perchè voglio che lui abbia delle amanti, per competere.
Se una di queste dovesse davvero tentare di separarci, allora tirerei fuori le unghie.
Dovesse Lui davvero lasciarmi penserei che era una sua scelta e mi augurerei per lui di sapere cosa starebbe perdendo.
Quello che mi interessa è far sì che ogni volta scelga nuovamente me.
Mi concentro su lui che torna più che su lui che va.
E se dovesse esserci qualche ragazza particolarmente stoica, potrò semplicemente combattere.
SO di non poter perdere. […] “

Questo era il CQ che avevo immaginato, e quello che invece sto vivendo, per quanto ricalchi in molti aspetti quella strada, in realtà se ne discosta totalmente su altri che riguardano il mio atteggiamento. Non concepivo lì l’umiliazione e il sesso, che poi successivamente sono stati introdotti perchè altrimenti più che un gioco di coppia era un “Sì ok, vai a fare un pò quel che ti pare”. Sono state fatte aggiunte e formalizzazioni che in realtà mi hanno messa in una posizione molto più sicura di quella che avevo immaginato all’inizio, eppure sin dal momento stesso in cui si è passati dalla teoria alle fantasie, già sentivo la mia insicurezza galoppare, e con essa una lista interminabile di richieste paradossali che non ci hanno dato un attimo di pace.

Qualsiasi cosa Lui faccia, e con chi, perchè dovrebbe negare ME?
Insicurezze perchè credo di non essere niente senza di Lui, così ogni volta che gioco con il CQ mi scatta la paura di essere abbandonata e morire.
Avevo detto che se mi fosse davvero successo di essere mollata, sarei andata avanti sperando si rendesse conto di cosa stava perdendo.
Che nel caso avesse voluto invece restare con me ma munito di amante, ciò non avrebbe avuto alcuna rilevanza diretta su di me perchè io sarei sempre stata io, in qualsiasi caso.
Che avere un’amante era solo una cosa in più che ero pronta a donargli, una libertà in più da restituirgli con un sorriso, consapevole persino di poter riguadagnare quelle preziose ore in solitaria per coltivare quelle passioni che sin dalla fine del liceo mi ero lamentata di non aver più potuto seguire.

Davvero, qual era il mio problema?

Considerate conclusi i monologhi da 15enne in crisi ormonale.

P.s. 50simo post!!! Wohoooo!
P.p.s. Per la gioia del Noioso Impiegato, il gigantesco abominio è scomparso. Grazie per il Proof Reading.

Angolo indicizzazioni del giorno:

que es un cuckquean

veritàcuckold

contratti cuckold troia

servire la mistress 24 ore su 24

cuckqueanning

[l’ho visto già più volte: Cuckqueaning ha UNA N, non due!]

Riflessioni postume #2

Standard

Parte precedente

E rieccomi qui, dopo il resoconto.
Avviso già che non l’ho ricevuto completo, ossia ho lasciato che lui parlasse a briglia sciolta facendogli sì e no 2-3 domandine per specificare qualche dettaglio. Avevo centianaia di domande, particolari che mi mancano totalmente per poter costruire un quadro soddisfacente, ma le ho ingoiate tutte, convinta del fatto che dovevo fare la statua di ghiaccio per non rischiare di rivelare qualche debolezza. E la debolezza in quell’istante era il mostrare un qualche possibile interessamento che cozzasse con l’immagine totalmente da post-guerra che avevo.
Ma partiamo “dall’inizio”.

Dopo aver ricevuto il messaggio della seconda scopata, ho risposto a malapena agli altri messaggi, finchè lui stesso non ha smesso di scrivermi, convinto che volessi del tempo per starmene da sola. In realtà non lo volevo affatto, ero terrorizzata dal silenzio, ma le parole che ricevevo erano ancora all’interno del Gioco e non potevo rischiare di interromperlo prima del tempo metacomunicando. Perciò mi è toccata l’azione che più si avvicinava alle mie corde, pur restando all’interno delle regole della sessione, così mi sono gradualmente isolata.
Ho guardato un pò di tv, ho cercato di distrarmi, ma a ritmo sempre più insistente avevo dei flash di loro due insieme, e non ce la facevo più a calmarmi. Avevo un misto di ansia perchè non ne potevo più e volevo fosse finita, rabbia perchè non era in mio potere fermare la cosa senza sfasciare tutto quello che faticosamente avevamo costruito, angoscia perchè con loro due accoppiati mi sentivo inevitabilmente l’ultima ruota del carro.

Alla fine l’ora per mettermi in macchina e andarlo a prendere è arrivata, ho continuato con i miei mantra lungo la strada, ho parcheggiato davanti la piazzola della stazione e mi sono messa ad aspettare…ancora. Loro sarebbero usciti a breve, e già mi chiedevo se sarebbero usciti mano nella mano, se si sarebbero baciati, oppure se si sarebbero dati solo un cenno d’assenso per non essere sgamati da eventuali conoscenti.
Avevo il battito del cuore a mille, le mani sudate, improvvisamente mi stavo rendendo conto di che cosa avevano fatto insieme per TUTTA LA GIORNATA, e mi chiedevo che diavolo stessi facendo lì ad aspettarli come una povera madonna.

Poi vedo dei veli colorati di un pareo svolazzare. Ne vengo attirata lì per lì perchè con il vento si muovevano un pò dappertutto, scoprendo le gambe e le scarpe aperte basse. Era una ragazza che camminava piuttosto sicura di sè, a passo spedito. E diamine, l’ho riconosciuta dopo poco. Com’è che si dice? Freshly fucked style. Mi sono odiata per averla trovata una bella ragazza, così mentre attraversava la strada e passava davanti la mia auto ho suonato il clacson (facendole prendere probabilmente un mezzo collasso tra l’altro) e l’ho salutata con la manina. Credo di aver visto un lampo di confusione sul suo viso, poi un sorriso eccessivamente tirato e subito dopo lei se ne stava già andando.
Stavo ridacchiando su quanto ero stata capace di sembrare una cogliona disperata in cerca di attenzioni, come quelle vecchie megere che devono sempre avere l’ultima parola anche in fatti che non le riguardano, che mi arriva Lui ridendo perchè aveva visto la scena. Entra in auto dicendomi che l’avevo sicuramente spaventata, e io sono tutta motivata e pronta a fargli vedere quanto so essere brava.
Così, mi giro, lo guardo in faccia, e poi arriva, fortissima…una zaffata del suo profumo. Peccato che non era minimamente nessuno dei profumi che Lui solitamente ha addosso. Era il profumo di un estraneo, tanto forte da far girare la testa, con un retrogusto dolciastro caldo che Lui non usa mai, con le note più chiare a forma di cuscinetti a sfera che sembravano vibrare (sì, sono estremamente sensibile agli odori). Un odore assolutamente non suo ma aggrappato a lui come se avesse deciso che da quell’oggi in poi sarebbe dovuto essere la sua seconda pelle.

Si dice che il razzismo inizi dall’olfatto, l’unico dei 5 sensi che non è possibile bloccare. Fate un pò voi i conti. Gli faccio subito intendere che non ho alcuna intenzione di parlare, cerco di stare girata verso il finestrino per respirare dell’aria pulita ma niente, abbasso il finestrino ma il ritorno di corrente me lo spinge ancora di più addosso. Arrivo a casa che praticamente mi lancio fuori dall’auto. Persino una volta in casa, gli basta muoversi di qualche centimetro per lasciare la scia. E’ così estraneo che sembra fosforescente, e avessimo giocato a nascondino sarei stata in grado di trovarlo semplicemente seguendo quella scia evidentissima.
Suonando più perentoria di quel che volevo essere (in realtà ero solo disperata) gli dico che ha un odore insopportabile, e quando mi chiede se deve forse andare a farsi una doccia gli dico di sì. So che ieri avevamo parlato di me che sentivo l’odore di lei addosso, che avrei quasi potuto toccare con mano il misfatto, ma non ce l’ho fatta. Con quell’odore addosso lui stava praticamente cambiando faccia, e di lì a 10 minuti non avrei più saputo riconoscerlo.
Mentre lui si lavava ho avuto modo di piangere un pò, cercando nuovamente un qualche sfogo alle mie sensazioni represse. Angoscia angoscia angoscia. Cosa fatta, non si torna più indietro, e il panico che prende quando te ne rendi infine conto.

Esce dalla doccia, è quasi di nuovo se stesso. Gli dico che voglio sentire il racconto prima di essermi ripresa, perchè non voglio rischiare ricadute. Ormai c’ero e tanto valeva sfruttare la situazione. Così lui inizia a raccontarmi, della mattinata non perfetta, di tutto il tempo speso per cercare di creare una complicità, del modo in cui nel pomeriggio è andata decisamente migliorando, di quanto hanno parlato, di quanto si sono baciati, di quanto Lui sia stato costantemente con le mani su di lei, di quanto avessero dovuto interrompere la scopata per partire e di quanto lei non volesse davvero. Resto persino scioccata quando mi dice che lo stavano facendo da 40 minuti quando sono stati costretti a smettere.

Cosa speravo, che fosse impotente? Eppure sono stata lì a pensare “40 minuti…in 40 minuti non gli è venuto in mente nemmeno una volta di fermarsi? Per 40 minuti ha continuato a stantuffare dentro di lei, e sarebbe andato avanti. Per 40 minuti le è stato dentro e chi se ne fregava del resto”. Poi ho deciso di smetterla di farmi questi commenti in testa da sola perchè so fin troppo bene cosa dire per distruggermi il morale, ed era sinceramente stupido farlo da me proprio quando avevo bisogno di stare in piedi.
Pare che lei sia ora più ben disposta nei miei riguardi, e hanno paventato la possibilità di rifarlo di nuovo, una volta dato anche il mio assenso.

Cosa posso dire d’altro?
Ci ho messo una forza di volontà immonda per baciarlo, per fare sesso con lui tentando di riprendermi il mio spazio sul suo corpo. Ma pensare che lui ha ancora impresso sulla pelle il ricordo del corpo di un’altra, mentre sbatte il mio…beh, mi fa venire voglia di chiudere gli occhi e dormire per anni. Ancora adesso provo questo desiderio di allontanare la mia coscienza da questa realtà. Ma non posso, sarebbe anche ora che riprendessi le redini di me stessa.
Ora lui è qui accanto a me addormentato. Suppongo sia particolarmente stanco, del resto si è dedicato ad un altro corpo femminile per 9 ore totali. Ed ecco che vorrei sbattergli una tazza sul naso e svegliarlo a forza, perchè capisco che qui abbiano fatto tutti i loro porci comodi, ma io resto quella che ha aspettato per tutta la giornata e che ha ricevuto se è tanto un paio d’orette d’attenzione. Perchè cazzo dovrei essere quella che paziente aspetta il giorno dopo per avere ciò che dovrebbe essere già suo?
E sono stufa anche di questi attacchi di rabbia, e odio doverli mettere a tacere con la parte razionale del mio cervello, perchè in questo momento la rabbia è ciò che sento più sincero e vicino al cuore, mentre la ragione è solo una saggia voce che riecheggia da qualche parte nella mia testa. E so che è bene ubbidirle comunque, nonostante abbia il sangue che bolle.

Quindi, attenderò i prossimi giorni per ulteriori dettagli della loro eccitante giornata insieme. Non so ancora con che coraggio guarderò il letto di casa nostra.
Andate a dormire anche voi che è tardi, io mi darò la tazza in testa nella speranza di cadere svenuta, magari così riesco a convincermi che dormire non è dichiarare la sconfitta su questo qua che poltrisce beato dopo un totale di 3 scopate, non so quanti pompini ecc.
Vabbeh ok, l’altezza è mezza bellezza.

Angolo indicizzazioni del giorno:

da mercatoneuno e’ uscito il nuovo volantino! vieni a trovarci, la convenienza ti premia con i buoni spesa…fino a 300euro! regolamento in negozio.

[Sto morendo, qualcuno mi ha davvero trovata così???? Vi adoro]