Archivi giornalieri: 12 agosto 2011

Atto di Fiducia

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Inizio a credere che le sensazioni negative facciano da accompagnatrici ufficiali a tutte le prime volte con il cuckqueaning, suppongo quindi sia il caso di rimuoverle dal loro incarico una volta per tutte.
Come mi aveva assicurato Lui, le scopate successive sono state positive così come ormai lo è diventata la masturbazione. I suoi racconti di volta in volta osano sempre di più, ed è stato lui stesso a confidarmi di stare utilizzando ad uno ad uno tutti i miei taboo preimposti per smontarli piano piano in un’atmosfera controllata e protetta. Del resto finchè lui mi sta parlando all’orecchio e nella camera ci siamo solo io e lui, si può dire di tutto.

Solo oggi sono riuscita ad avere due orgasmi su due capisaldi della mia ‘sicurezza da fidanzata’: scopare solo me senza preservativo, e la mia influenza una volta presente nella scena. Dalla fantasia di una lei che, prendendo la pillola, può far godere il mio Lui fino a farlo venire dentro di lei mostrandomi poi il creampie, a quella in cui io, pur legata davanti al letto, sarei invisibile a Lui, sdraiato sul letto, che quindi: “non ti vedrei, perciò godrei solo sentendo Lei sopra di me”.

Ora, togliamo il fatto che quando mi ci metto riesco ad avere degli orgasmi anche su cose che mi fanno accapponare la pelle, perciò non sarebbe così difficile per me venire persino con un suo “le sussurrerei che la amo mentre la penetro”; tuttavia i racconti di questi ultimi giorni mi hanno fatta riflettere parecchio.
Presi come esperimenti mentali, infatti, mi hanno dato modo di sperimentare (pur solo immaginando, ergo con ipotesi di conseguenze molto più blande che nella possibile realtà) diversi futuri possibili. Lui va per gradi, e questo mi permette di volta in volta di sbirciare ad un diverso scenario.
Il punto qui è: una volta concessogli di andare con altre, una volta entrata persino all’interno della scena (quindi totalmente consenziente), dove si va a posizionare quel quadrato di ‘vittoria’?

I partner all’interno di una coppia monogama (quindi siamo nella società media) premiano/pagano/scambiano/confermano/donano il loro amore verso l’altro attraverso l’esclusività emotiva e sessuale. I film romantici di mezzo mondo ci hanno insegnato che un ‘ti amo’ detto con in braccio altre due amanti non è un ‘ti amo’ sincero. I film di mezzo mondo hanno anche ‘stabilito’ che un tradimento non è qualcosa da lasciar correre, a meno che non si sia in una situazione disperata oppure a meno che non si ami poi così tanto il traditore.
Ho letto molte storie a sfondo bdsm e fetish scritte da utenti in giro per la rete, e la maggior parte sottolineava l’esclusività sessuale come strada per raggiungere quella emotiva. Come strada per DIMOSTRARE quella emotiva. Come se “amo solo te” fosse uguale a “scopo solo te”.
I mass media non si fanno problemi ad insegnarci che amore è diverso da sesso, ma non appena si entra nell’ambito delle relazioni interpersonali, ecco che nuovamente i due termini si sovrappongono. E anzi, se ne aggiunge un terzo. Perchè se è vero che nella coppia amore=sesso, è in ogni caso assolutamente vietato fare del comune sesso con altri/e.
Da un certo punto di vista il Cucking (sia cuckolding che cuckqueaning) si trova a scontrarsi con gli stessi taboo dei Bigami/Poligami/Poliamoristi. Da un altro punto di vista invece deve affrontare anche la questione dell’unilateralità di questa libertà sessuale.

Ma senza divagare troppo, quello che mi domandavo era: in che modo verrà dimostrato il suo amore? Non sto dicendo che a meno che non ci sia l’esclusività sessuale allora non avverto più amore nella coppia, ma non posso ignorare che per 20 anni mi è stato inculcato in testa che se una persona ti ama davvero, allora il solo pensiero di andare a letto con qualcun altro lo farà sublimare come un vampiro al sole.
Man mano che percorro questa strada incontro sempre più luoghi comuni che mi sono stati imposti, e inizio a farci i conti.
Immagino il mio futuro, vedo lui con il suo amore sincero e con le amanti con cui io non ho alcun problema. Mi sento sollevata da questo pronostico, ma poi immediatamente dopo mi suona un allarme. Una parte del mio cervello non riesce ad accettare questo quadretto e richiede un conflitto. DEVE esserci un problema. Come faccio a sentirmi unica e speciale se lui non deve fare la minima fatica per trattenersi dall’andare con altre?
Ecco, forse è questa la questione. Nella mia testa la condizione di esclusività sessuale è la prova che si dà per dimostrare il proprio amore perchè si attua una forzatura sulla propria natura libertina. Così come l’uomo per dimostrare di essere un animale sociale si è imposto delle regole. Dimostriamo di tenere a qualche cosa mettendo sul piatto della bilancia qualcosa che ci coinvolge in prima persona; e più quel qualcosa ci vincola, più trasmettiamo l’idea che ‘evidentemente deve tenerci proprio tanto’.
E’ un ragionamento molto da film rosa, me ne rendo conto, ma ha un lato molto radicato e risale la tradizione della nostra cultura fino all’etimologia della parola “sacrificio”.

Se Amore è libertà, l’unico vincolo richiesto è quello della fedeltà emotiva e sessuale, perchè qualsiasi altra forzatura sarebbe una contraddizione stessa del termine Amore. Non ci fosse in noi il concetto di Famiglia, anche la questione della fedeltà sarebbe considerabile una contraddizione. Ma non lo è, perchè noi siamo animali portati a legarci con un altro partner (tendenzialmente di sesso opposto, almeno per la procreazione [non sto a disquisire su livelli alternativi come l’omosessualità]) per creare una famiglia.
Che altro sacrificio potrà fare Lui per provarmi il suo amore, se l’unica forzatura richiesta all’interno del rapporto è stata rimossa? Non potrà comunque innamorarsi di un’altra, certo, ma è un discorso ostico questo perchè legarsi emotivamente a più persone è più o meno facile in base al soggetto scelto; posto che Lui si leghi emotivamente ad una sola persona (IO), il vincolo sessuale era l’unica cosa che rimaneva.

Speciale dove? Esclusiva dove?
Ma soprattutto: esigo davvero un suo sacrificio per la mia sicurezza?
Affronto la primordiale paura dell’essere abbandonata lungo la strada, perchè a differenza di moltissime altre donne, io non ho alcuna sicurezza, non ho alcun suo pegno che mi dica “non me ne andrò”.
I progetti ci sono; i vincoli sociali ci sono, creati dai legami che abbiamo intrecciato tra i rispettivi mondi; l’amore c’è; gli investimenti da entrambe le parti anche.
Ma non posso dire alla mia amigdala di starsene buona perchè ho le prove Razionali che lui è fedele a me. Lei imperterrita continuerà a chiedermi di parlarle nel linguaggio che comprende, fatto di istinti primordiali come il sesso e la paura.

Le domande restano, e temo che l’unica risposta per tutte le mie insicurezze sia: abbi fede. Credi in qualcosa di indimostrato e che anzi, va contro ogni probabilità. Aspetta la tua conferma solo alla fine di tutto. Il tempo ti darà ragione.
Per sillogismi altrettanto improbabili, praticare il Cuckqueaning è praticamente come praticare una religione.